Vita Chiesa

PAPA IN GERMANIA: LA MESSA NELL’OLYMPIASTADION

L’esortazione a “scoprire sempre più profondamente la gioia di essere uniti con Cristo nella Chiesa” che, nonostante alcune “cose negative”, è “il dono più bello di Dio”. A rivolgerla è stato Benedetto XVI, nell’omelia della Messa celebrata, il 22 settembre, nell’Olympiastadion di Berlino, nella quale ha ricordato la visita, quindici anni fa, di Giovanni Paolo II nella capitale tedesca. Commentando la parabola evangelica della vite, il Papa ha osservato: “Alcuni guardano la Chiesa fermandosi al suo aspetto esteriore. Allora la Chiesa appare solo come una delle tante organizzazioni in una società democratica, secondo le cui norme e leggi, poi, deve essere giudicata e trattata anche una figura così difficile da comprendere come la ‘Chiesa’”. “Se poi – ha proseguito – si aggiunge ancora l’esperienza dolorosa che nella Chiesa ci sono pesci buoni e cattivi, grano e zizzania, e se lo sguardo resta fisso sulle cose negative, allora non si schiude più il mistero grande e profondo della Chiesa”. E ancora: “Insoddisfazione e malcontento vanno diffondendosi se non si vedono realizzate le proprie idee superficiali ed erronee” e i propri “sogni di Chiesa”. Eppure, “rimanere in Cristo” significa “rimanere anche nella Chiesa”. “Incarnandosi – ha spiegato il Pontefice –, Cristo stesso è venuto in questo mondo per essere il nostro fondamento. In ogni necessità e aridità, Egli è la sorgente che dona l’acqua della vita che ci nutre e ci fortifica” e “sa trasformare in amore anche le cose pesanti e opprimenti nella nostra vita”. “Nel nostro tempo di inquietudine e di qualunquismo, in cui così tanta gente perde l’orientamento e il sostegno; in cui la fedeltà dell’amore nel matrimonio e nell’amicizia è diventata così fragile e di breve durata; in cui vogliamo gridare” come i discepoli di Emmaus: “Signore, resta con noi”, “il Signore risorto ci offre un rifugio”, ha proseguito Benedetto XVI. Di qui l’importanza di “rimanere in Cristo” e quindi “anche nella Chiesa” perché “l’intera comunità dei credenti è saldamente compaginata in Cristo, la vite”. In questa comunità “Egli ci sostiene e, allo stesso tempo, tutti i membri si sostengono a vicenda”, resistono insieme “alle tempeste e offrono protezione gli uni agli altri. Noi non crediamo da soli, ma crediamo con tutta la Chiesa” che, “annunciatrice della Parola di Dio e dispensatrice dei sacramenti, ci unisce con Cristo”. “Con la Chiesa e nella Chiesa – è la conclusione di Benedetto XVI – possiamo annunciare a tutti gli uomini” il messaggio evangelico.