La data del 10 novembre è diventata una data speciale per Prato, come quella del 19 marzo. Per la nostra città sono i giorni in cui si ricordano le visite di papa Francesco (2015) e di Giovanni Paolo II (1986).Un anno fa il Santo Padre venne in mezzo a noi. Atterrò con l’elicottero allo stadio, viaggiò con la papamobile tra due ali di folla verso piazza Duomo e salutò i pratesi affacciandosi dal pulpito di Donatello. L’abbraccio è durato poco più di un’ora, ma negli occhi di tutti i presenti è rimasto impresso un grande ricordo.Per fare memoria e non dimenticare le emozioni di quei momenti, ma soprattutto per non lasciar cadere gli inviti di Francesco, la Diocesi ha deciso di ricordare il primo anniversario della storica visita attraverso alcune iniziative.Il prossimo 10 novembre, giovedì, giorno della ricorrenza è in programma una conferenza dedicata al pontefice: «Il Papa visto da vicino». Ospite sarà uno dei suoi più stretti collaboratori: il direttore della gendarmeria vaticana Domenico Giani, originario di Arezzo e amico fraterno del vescovo Franco. Il capo dei gendarmi racconterà aspetti inediti della vita di Francesco. L’incontro si tiene nel salone di Palazzo vescovile con inizio alle ore 18.Il giorno prima, mercoledì 9 novembre, sempre alle 19 nella chiesa di San Francesco, ci sarà un concerto del grande pianista pratese Giovanni Nesi.Saranno eseguite musiche di Franz Schubert e di Domenico Zipoli, gesuita e musicista, originario di Prato, per molti anni missionario in America Latina. È uno dei compositori amati da Bergoglio. L’esibizione è a ingresso gratuito e bissa il partecipato evento dello scorso anno, promosso proprio in vista dell’arrivo del Papa in città. Al termine si tiene un buffet nel chiostro dell’ex convento di San Francesco. L’iniziativa è organizzata dal gruppo «Amici della Diocesi».Sabato 5 novembre si tiene il terzo appuntamento con «Un patto di prossimità per Prato». A partire dalle 9,30, nel salone vescovile, la città, in tutte le sue componenti, civili, associative ed economiche, si ritroverà per mettere nero su bianco un rapporto di collaborazione e una unità di intenti per far seguito all’invito di Francesco, che chiese ai pratesi di sottoscrivere: «patti di prossimità». La richiesta è stata quella di promuovere sempre il lavoro degno e di «combattere fino in fondo il cancro della corruzione e dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno della illegalità».Infine un ulteriore appuntamento, di taglio culturale. Sabato 12 novembre, vigilia della chiusura diocesana del Giubileo della Misericordia, in duomo, accanto all’ingresso della sacrestia, sarà installata un’opera dell’artista austriaco Hermann Nitsch. Si tratta di una crocifissione evocata da un camice appeso posto sopra una portantina/altare con dietro una grande tela. Il tutto è «sporcato» da tracce di sangue, secondo lo stile rituale e istintivo di Nitsch. L’opera, intitolata 54.lerhaktion, sarà visibile fino al 18 dicembre, ultima domenica di Avvento.