Vita Chiesa
Papa Francesco: tanti medici e sacerdoti morti per la vita altrui, sono un esempio per tutti
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“Dopo tre settimane dalla Risurrezione del Signore, la Chiesa oggi nella quarta domenica di Pasqua celebra la domenica del Buon Pastore, Gesù Buon Pastore. Questo mi fa pensare a tanti pastori che nel mondo danno la vita per i fedeli, anche in questa pandemia, tanti, più di 100 qui in Italia sono venuti a mancare. Penso anche ad altri pastori che curano il bene della gente, i medici. Si parla dei medici, di quello che fanno, ma dobbiamo prenderci cura che, in Italia soltanto, 154 medici sono venuti a mancare, in atto di servizio. Che l’esempio di questi pastori preti e pastori medici ci aiuti a prendere cura del santo popolo fedele di Dio”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso della messa domenicale a Casa Santa Marta.
Nella sua omelia, di contro, il Pontefice ha invitato a diffidare dai “finti pastori”. “Nella storia della Chiesa – ha detto- ci sono stati tanti di questi che sfruttavano il gregge. Non gli interessava il gregge ma soltanto far carriera o la politica o i soldi. Ma il gregge li conosce, li ha conosciuti sempre e andava cercando Dio per le sue strade”, ha continuato il Santo Padre sottolineando “uno dei segni del buon pastore”: la mitezza, la tenerezza della vicinanza. Perché – ha detto ancora – “il buon pastore è mite. Un pastore che non è mite non è un buon pastore. Ha qualcosa di nascosto, perché la mitezza si fa vedere come è, senza difendersi. Anzi, il pastore è tenero, ha quella tenerezza della vicinanza, conosce le pecore una a una per nome e si prende cura di ognuna come se fosse l’unica, al punto che quando tornano a casa dopo una giornata di lavoro, stanco, si accorge che gliene manca una, esce a lavorare un’altra volta per cercarla e la porta con sé, la porta sulle spalle. Questo è il buon pastore, questo è Gesù, questo è chi ci accompagna nel cammino della vita, a tutti”. E quando c’è un buon pastore, il gregge “va avanti”.
“Il pastore buono ascolta il gregge, guida il gregge, cura il gregge. E il gregge sa distinguere fra i pastori, non si sbaglia: il gregge si fida del buon pastore, si fida di Gesù. Soltanto il pastore che assomiglia a Gesù dà fiducia al gregge, perché Lui è la porta. Lo stile di Gesù deve essere lo stile del pastore, non ce n’è un altro”. E nella storia della Chiesa ci sono stati tanti finti pastori, che hanno sfruttato il gregge, che volevano i soldi, la carriera. Ma il gregge li conosce e cerca Dio per le sue strade”, ha concluso Papa Francesco.