Vita Chiesa

Papa Francesco: «Quando il popolo è separato da chi comanda l’armonia sociale è in pericolo»

«L’isolamento – osserva il Papa – sviluppa paura e diffidenza e impedisce di godere della fraternità». Stare in mezzo alla gente significa anche «lasciarci incontrare», perché «siamo noi che abbiamo bisogno di essere guardati, chiamati, toccati, interpellati, siamo noi che abbiamo bisogno degli altri per poter essere resi partecipi di tutto ciò che solo gli altri ci possono dare». Bergoglio, nel videomessaggio, evidenzia l’«autentica ricchezza umana» che si sperimenta tra la gente. «Impressionante – esemplifica il Papa – è come alcune persone vivono con dignità la ristrettezza economica, il dolore, il lavoro duro, la prova. Incontrando queste persone tocchi con mano la loro grandezza e ricevi quasi una luce per cui diventa chiaro che si può coltivare una speranza per il futuro; si può credere che il bene è più forte del male perché ci sono loro».

«Ognuno di noi è parte di un popolo. La vita concreta è possibile perché non è la somma di tante individualità, ma è l’articolazione di tante persone che concorrono alla costituzione del bene comune. Essere insieme ci aiuta a vedere l’insieme», ha detto il Papa nel videomessaggio rivolto ai partecipanti al VI Festival della dottrina sociale. «Quando vediamo l’insieme, il nostro sguardo viene arricchito e risulta evidente che i ruoli che ognuno svolge all’interno delle dinamiche sociali non possono mai essere isolati o assolutizzati». Viceversa, mette in guardia Bergoglio, «quando il popolo è separato da chi comanda, quando si fanno scelte in forza del potere e non della condivisione popolare, quando chi comanda è più importante del popolo e le decisioni sono prese da pochi, o sono anonime, o sono dettate sempre da emergenze vere o presunte, allora l’armonia sociale è messa in pericolo». «Stare in mezzo alla gente – osserva ancora il Papa – evidenzia la pluralità di colori, culture, razze e religioni», facendo «toccare con mano la ricchezza e la bellezza della diversità», e «solo con una grande violenza si potrebbe ridurre la varietà a uniformità, la pluralità di pensieri e di azioni a un unico modo di fare e di pensare». «Per risolvere i problemi della gente – conclude – bisogna partire dal basso, sporcarci la mani, avere coraggio, ascoltare gli ultimi».