Vita Chiesa

Papa Francesco prega a Santa Maria Maggiore per il suo viaggio in Thailandia e Giappone

La basilica è molto amata da Papa Francesco. Da quando è vescovo di Roma, l’ha visitata molte volte. La prima, il giorno dopo la sua elezione a Pontefice, il 14 marzo 2013. In pratica, fu la sua prima uscita dal Vaticano. Come è ormai consuetudine nel suo Pontificato, Francesco si reca a Santa Maria Maggiore prima e dopo i suoi viaggi all’estero.

Ogni volta che la visita, il Papa depone un mazzo di fiori e si raccoglie in preghiera davanti all’icona della Salus populi romani (Salvezza del popolo romano), all’interno della cappella Borghese (detta anche Paolina) nella basilica. Nell’icona della Vergine con il Bambino in braccio, il Papa vede la fede del popolo di Dio che per secoli si è stretto attorno alla Madonna nei momenti del bisogno (ad esempio, durante le pestilenze), per impetrare un segno di grazia del cielo, perché «ciò che è impossibile agli uomini non è impossibile a Dio».

L’icona della Salus populi romani, ricorda Vatican News, è sempre stata cara ai Gesuiti (sant’Ignazio celebrò la sua prima Messa proprio a Santa Maria Maggiore) e ai Pontefici. Pio XII le rese omaggio quando proclamò il dogma dell’Assunta nel 1950. L’icona era presente a Tor Vergata, nell’agosto del 2000, in occasione della Giornata mondiale della gioventù e in quella occasione Giovanni Paolo II volle affidarla ai giovani insieme alla croce «perché rimanga anche visibilmente sempre evidente che Maria è una potentissima Madre che conduce a Cristo». Fu proprio Giovanni Paolo II, fin dall’inizio del suo pontificato, a volere che una lampada ardesse giorno e notte sotto l’icona della Salus, come testimonianza della sua grande devozione nei confronti della Madonna.