Vita Chiesa
Papa Francesco: porre fine a violenze e soprusi contro cristiani e a stragi migranti
Sabato, ad Harissa, in Libano, «è stato proclamato beato il vescovo siro-cattolico Flaviano Michele Melki, martire. Nel contesto di una tremenda persecuzione contro i cristiani, egli fu difensore instancabile dei diritti del suo popolo, esortando tutti a rimanere saldi nella fede». Lo ha ricordato, ieri mattina, dopo l’Angelus, Papa Francesco. Anche oggi, ha proseguito, «in Medio Oriente e in altre parti del mondo, i cristiani sono perseguitati. Ci sono più martiri che non nei primi secoli». Perciò, «la beatificazione di questo vescovo martire – ha auspicato il Pontefice – infonda in loro consolazione, coraggio e speranza, ma sia anche di stimolo ai legislatori e ai governanti perché ovunque sia assicurata la libertà religiosa». E alla comunità internazionale il Santo Padre ha chiesto «di fare qualcosa perché si ponga fine alle violenze e ai soprusi».
Un pensiero è andato anche ai «numerosi migranti» che nei giorni scorsi purtroppo «hanno perso la vita nei loro terribili viaggi. Per tutti questi fratelli e sorelle, prego e invito a pregare», ha detto il Papa. In particolare, ha aggiunto, «mi unisco al cardinale Schönborn», presente in piazza, e «a tutta la Chiesa in Austria nella preghiera per le settantuno vittime, tra cui quattro bambini, trovate in un camion sull’autostrada Budapest-Vienna». Ha, quindi, esortato: «Affidiamo ciascuna di esse alla misericordia di Dio; e a Lui chiediamo di aiutarci a cooperare con efficacia per impedire questi crimini, che offendono l’intera famiglia umana. Preghiamo in silenzio per tutti i migranti che soffrono e per quelli che hanno perso la vita».