Vita Chiesa

Papa Francesco: Motu proprio su «offerta della vita», quarta via per beatificazione e canonizzazione

«Sono degni di speciale considerazione ed onore quei cristiani che, seguendo più da vicino le orme e gli insegnamenti del Signore Gesù, hanno offerto volontariamente e liberamente la vita per gli altri ed hanno perseverato fino alla morte in questo proposito», spiega Francesco a proposito della nuova modalità di beatificazione e canonizzazione da lui introdotta. «È certo che l’eroica offerta della vita, suggerita e sostenuta dalla carità – prosegue – esprime una vera, piena ed esemplare imitazione di Cristo e, pertanto, è meritevole di quella ammirazione che la comunità dei fedeli è solita riservare a coloro che volontariamente hanno accettato il martirio di sangue o hanno esercitato in grado eroico le virtù cristiane». Con il Motu Proprio di oggi, a cui la Congregazione delle Cause dei Santi ha dato parere favorevole nella plenaria del 27 settembre 2016, si chiede ai vescovi diocesani di «investigare circa la vita, le virtù, l’offerta della vita o il martirio e la fama di santità, di offerta della vita o di martirio, sui presunti miracoli» del Servo di Dio di chi si chiede la canonizzazione.

L’offerta della vita è «una quarta via» per introdurre le cause di beatificazione e di santificazione, oltre alla via del martirio, alla via delle virtù eroiche e alle beatificazioni equipollenti. È quanto si legge in un articolo de «L’Osservatore Romano», a corredo della novità introdotta oggi dal Papa con il Motu Proprio «Maiorem hac dilectionem». «Pur avendo alcuni elementi che la fanno assomigliare sia alla via del martirio che a quella delle virtù eroiche, è una via nuova che intende valorizzare una eroica testimonianza cristiana, finora senza una procedura specifica, proprio perché non rientra del tutto nella fattispecie del martirio e neppure in quella delle virtù eroiche», si legge nel testo, in cui si precisa che la via dell’offerta della vita «assomiglia parzialmente a quella del martirio perché c’è l’eroico dono di sé, fino alla morte inclusa, ma se ne differenzia perché non c’è un persecutore che vorrebbe imporre la scelta contro Cristo».

Nello stesso tempo, la via dell’offerta della vita «assomiglia a quella delle virtù eroiche perché c’è un atto eroico di carità (dono di sé), ispirato dall’esempio di Cristo, ma se ne differenzia perché non è l’espressione di un prolungato esercizio delle virtù e, in particolare, di una carità eroica. Si richiede, comunque, un esercizio ordinario di vita cristiana, che renda possibile e comprensibile la decisione libera e volontaria di donare la propria vita in un atto supremo di amore cristiano, che superi il naturale istinto di conservazione, imitando Cristo, che si è offerto al Padre per il mondo, sulla croce». Anche l’offerta della vita, quindi, «non può prescindere dalla perfezione della carità, che in questo caso, però, non è il risultato di una prolungata, pronta e gioiosa ripetizione di atti virtuosi, ma è un unico atto eroico che per la sua radicalità, irrevocabilità e persistenza usque ad mortem esprime pienamente l’opzione cristiana».

Per quanto riguarda il fattore tempo, il Motu Proprio parla di «morte a breve termine», il che «non vuol dire immediata ma neppure così lontana da trasformare l’atto eroico in virtù eroica», altrimenti muterebbe la fattispecie, si legge sul quotidiano vaticano. «Se fosse possibile tracciare una graduatoria dei percorsi giuridici per l’accertamento della santità canonizzabile, potremmo concludere che al primo posto sta il martirio, al secondo le virtù eroiche, al terzo l’atto eroico dell’offerta della vita fino alla morte inclusa», la conclusione dell’articolo.