Vita Chiesa

Papa Francesco, Messa: vescovi siano «vicini al popolo», per non cadere vittime di «ideologie»

Il pettegolezzo, «le chiacchere, le discussioni stupide»: tutte cose che indeboliscono la vita ministeriale, ha ribadito Francesco, secondo quanto riferisce Vatican news. «Quando un ministro – sia sacerdote, diacono, vescovo – incomincia ad attaccarsi ai soldi», si lega alla radice di tutti i mali, ha spiegato il Papa affermando che «il diavolo entra dalle tasche». «Il primo compito di un vescovo», ha proseguito, è pregare: «dà la forza», ha spiegato, e risveglia anche «la coscienza di questo dono, che non dobbiamo trascurare, che è il ministero».

La seconda vicinanza alla quale è, poi, chiamato il vescovo è quella ai suoi sacerdoti e diaconi, i suoi collaboratori, che sono i vicini più prossimi. «Tu devi amare prima il più prossimo, che sono i tuoi sacerdoti e i tuoi diaconi», le parole di Francesco: «È triste quando un vescovo si dimentica dei suoi sacerdoti. È triste sentire lamentele di sacerdoti che ti dicono: ‘Ho chiamato il vescovo, ho bisogno di un appuntamento per dire qualcosa, e la segretaria m’ha detto che tutto è pieno fino a tre mesi…’». I sacerdoti vivano la vicinanza tra loro, non le divisioni, l’altro invito del Papa: «Il diavolo entra lì per dividere il presbiterio», così iniziano i gruppetti che «dividono per ideologie», «per simpatie».

La terza vicinanza dunque è quella dei sacerdoti fra loro, mentre la quarta è quella al popolo di Dio: «Come vescovo e come sacerdote, occorre essere sempre vicino al popolo di Dio. Quando un vescovo si stacca dal popolo di Dio finisce in un’atmosfera di ideologie che non hanno niente a che fare con il ministero: non è un ministro, non è un servitore. Ha dimenticato il dono – gratuito – che gli è stato dato». «Voi pregate per i vostri sacerdoti, per il parroco, per il vice parroco, o soltanto lo criticate?», ha chiesto il papa: «Bisogna pregare per i sacerdoti e per i vescovi, perché tutti noi – il Papa è un vescovo – sappiamo custodire il dono – non trascurare questo dono che ci è stato dato – con questa vicinanza».