Vita Chiesa

Papa Francesco: «L’Osservatore Romano» pubblica l’intervista a «Paris Match»

«Il formidabile entusiasmo di cui lei è oggetto potrà contribuire a risolvere la crisi mondiale?», è una delle domande dell’intervista, pubblicata integralmente da L’Osservatore Romano (clicca qui): «In questi delicati campi l’azione del Papa e della Santa Sede prescinde dal grado di simpatia che in questo o in quel momento suscitano le persone», la risposta. «Cerchiamo – spiega Francesco – di favorire con il dialogo la soluzione dei conflitti e la costruzione della pace. Cerchiamo instancabilmente vie pacifiche e negoziali per risolvere le crisi e i conflitti. La Santa Sede sulla scena internazionale non ha interessi da difendere, ma agisce attraverso tutti i suoi possibili canali per favorire l’incontro, il dialogo, processi di pace, il rispetto dei diritti umani».

 «Non faccio progetti né mi occupo di strategie di politica internazionale», puntualizza il Papa: «Sono cosciente che la voce della Chiesa in tante occasioni e situazioni è una vox clamantis in deserto, voce di uno che grida nel deserto. Credo però che proprio la fedeltà al Vangelo ci chieda di essere costruttori di ponti e non di muri. Non bisogna esagerare sul ruolo del Papa e della Santa Sede. Quello che è accaduto tra Stati Uniti e Cuba ne è un esempio: abbiamo soltanto cercato di favorire la volontà di dialogo presente nei responsabili dei due Paesi. E soprattutto abbiamo pregato». «Il discernimento caro a sant’Ignazio, la quotidiana ricerca per meglio conoscere il Signore e seguirlo sempre più da vicino. Cercare di fare ogni cosa della vita quotidiana, anche le più piccole, con il cuore aperto a Dio e agli altri. Cercare di avere lo stesso sguardo di Gesù sulla realtà e di mettere in pratica i suoi insegnamenti giorno dopo giorno e nei rapporti con le persone»: così il Papa sintetizza la sua eredità gesuitica, e ad una domanda sulla Cina, da cui i gesuiti sono stati espulsi oltre due secoli fa, risponde: «La Cina è nel mio cuore».