Vita Chiesa
Papa Francesco in America Latina: Lombardi, impronta multietnica e multiculturale
«Dal punto di vista della sicurezza – ha affermato – sento dire che il clima è molto tranquillo. Sui percorsi dove incontrerà molte persone, il Papa userà papamobili aperte preparate in loco. Per spostamenti più veloci utilizzerà macchine ordinarie, chiuse ma non blindate». Forte l’impronta multietnica e multiculturale del viaggio. «Nella preparazione dei diversi eventi sono state tenute presenti la varietà e la ricchezza delle differenti etnie e popolazioni di questi Paesi; i diversi gruppi indigeni, le realtà meticce, le lingue locali in particolare quetchua, aymara, guaranì». Il Papa parlerà sempre in spagnolo. Previsti ventidue discorsi, «ma bisognerà vedere cosa ci sarà del testo effettivamente scritto e che cosa dirà, probabilmente improvviserà molto», ha osservato Lombardi. In spagnolo, ovviamente, anche i saluti e i discorsi che gli verranno rivolti.
Il viaggio del Papa in Ecuador, Bolivia e Paraguay inizierà la mattina di domenica 5 luglio con la partenza da Fiumicino; arrivo a Quito (Ecuador) alle 15 ora locale (- 5). Due le tappe: Guayaquil e poi di nuovo Quito, da cui mercoledì 8 il Pontefice partirà per la Bolivia atterrando a La Paz. L’altra meta boliviana sarà Santa Cruz. Il 10 luglio è prevista la partenza per Asunción (Paraguay), da cui domenica sera decollerà l’aereo per fare ritorno a Roma. Atterraggio previsto alle 13.45 di lunedì 13 luglio. A illustrare l’itinerario, oggi in Sala Stampa vaticana, è stato padre Federico Lombardi. Queste le «grandi messe» previste: il 6 luglio, davanti al santuario della Divina Misericordia a Guayaquil, incentrata sulla famiglia; il 7 luglio nel Parco del bicentenario a Quito per l’evangelizzazione dei popoli; il 9 luglio nella piazza di Cristo Redentore a Santa Cruz, dedicata all’Eucaristia; il 12 luglio nel campo grande di Nu Guazù la grande Messa domenicale con preghiere in spagnolo e guaranì. Grandi eventi di massa, spiega Lombardi, ai quali sono attesi da uno a due milioni di partecipanti. Previsti come di consueto incontri con i capi di Stato e le autorità, con i vescovi (informali), con i giovani, con poveri, anziani e malati. L’8 luglio, scendendo da El Alto a La Paz, il Papa si fermerà per un momento di preghiera sul luogo dove è stato assassinato il gesuita padre Espinal il 21 marzo 1980.
«Sappiamo che può essere impegnativo fare un viaggio con questi sbalzi di altitudine, ma il Papa non ha avuto la minima preoccupazione né incertezza, ha voluto fare questa tappa e la fa con la totale convinzione di poterla fare bene». Così padre Lombardi, nel briefing con i giornalisti, rispondendo a una domanda su eventuali timori per la salute di papa Francesco che nel suo imminente viaggio in America latina passerà in poche ore dal livello del mare a duemila e poi quattromila metri di altitudine. Nei giorni scorsi papa Francesco ha istituito la Segreteria per la comunicazione, il cui prefetto, monsignor Dario Edoardo Viganò, sarà al seguito papale con il sostituto. «Non credo – ha tuttavia detto padre Lombardi rispondendo a una domanda – che in questo viaggio cambierà qualcosa: sono passati solo quattro giorni e non hanno ancora cominciato a dare delle indicazioni. Certo i componenti della Segreteria avranno maggiore autorevolezza, ma per il resto ci muoveremo come al solito, e i cambiamenti saranno introdotti con una certa gradualità». «Accanto al segretario di Stato – ha aggiunto – non ci sono cardinali». L’unico che il Papa incontrerà sarà il cardinale Peter Turkson al secondo incontro mondiale dei movimenti popolari, il 9 luglio al centro Expo Fiera a Santa Cruz.