Vita Chiesa

Papa Francesco: fermate la crudeltà selvaggia della guerra

Il Papa ha rivolto “un saluto particolarmente affettuoso rivolgo ai Bambini ucraini, ospitati dalla Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, dall’Associazione “Puer” e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede”.

Nell’udienza ha annunciato anche il suo viaggio a Malta  di sabato e domeniac prossimo: “In quella terra luminosa sarò pellegrino sulle orme dell’Apostolo Paolo, che lì fu accolto con grande umanità dopo aver fatto naufragio in mare mentre era diretto a Roma. Questo Viaggio Apostolico sarà così l’occasione per andare alle sorgenti dell’annuncio del Vangelo, per conoscere di persona una comunità cristiana dalla storia millenaria e vivace, per incontrare gli abitanti di un Paese che si trova al centro del Mediterraneo e nel sud del continente europeo, oggi ancora più impegnato nell’accoglienza di tanti fratelli e sorelle in cerca di rifugio”.

“L’anestesia dei sensi spirituali – questo è brutto –  nell’eccitazione e nello stordimento di quelli del corpo, è una sindrome diffusa in una società che coltiva l’illusione dell’eterna giovinezza, e il suo tratto più pericoloso sta nel fatto che essa è per lo più inconsapevole”. A denunciarlo è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla vecchiaia. “Non ci si accorge di essere anestetizzati”, ha proseguito Francesco a braccio: “E questo succede, sempre è successo e succede ai nostri tempi: sensi anestetizzati, senza capire cosa succede. I sensi dello Spirito anestetizzati, per capire la presenza del bene e del male”. “Quando perdi la sensibilità del tatto o del gusto, te ne accorgi subito. Invece, quella sensibilità dell’anima puoi ignorarla a lungo”, ha fatto notare il Papa: “Vivere senza accorgersi che hai perso la sensibilità dell’anima”.  Questa sensibilità, ha spiegato Francesco, “non riguarda semplicemente il pensiero di Dio o della religione”: “L’insensibilità dei sensi spirituali riguarda la compassione e la pietà, la vergogna e il rimorso, la fedeltà e la dedizione, la tenerezza e l’onore, la responsabilità propria e il dolore per l’altro”. “E’ curioso”, ha aggiunto a braccio: “l’insensibilità non ti fa capire la compassione, non ti fa capire la pietà, non ti fa avere vergogna o rimorso per aver fatto una cosa brutta: i sensi spirituali anestetizzati confondono tutto, e uno non sente spiritualmente cose del genere. E la vecchiaia diventa, per così dire, la prima vittima di questa perdita di sensibilità”.