Vita Chiesa

Papa Francesco: drammatiche statistiche della sete, immane vergogna per l’umanità

«La Santa Sede e la Chiesa sono impegnate a favore dell’accesso all’acqua potabile per tutti. Questo impegno si manifesta in molteplici iniziative quali la realizzazione di infrastrutture, la formazione, l’advocacy, l’assistenza alle popolazioni in pericolo il cui approvvigionamento in acqua è compromesso, tra cui i migranti, e il richiamo a quell’insieme di riferimenti etici e di principi che scaturiscono dal Vangelo e da una sana antropologia». Così Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti alla Conferenza internazionale sul tema «La gestione di un bene comune: l’accesso all’acqua potabile per tutti», che si svolge oggi a Roma, presso la Pontificia Università Urbaniana, promossa dal Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, in collaborazione con le Ambasciate accreditate presso la Santa Sede di Francia, Italia, Monaco e Stati Uniti.

Per il Pontefice, «un’adeguata antropologia è, infatti, indispensabile per stili di vita responsabili e solidali, per una vera ecologia» nonché «per il riconoscimento dell’accesso all’acqua potabile come diritto che scaturisce dalla dignità umana, dunque incompatibile con la concezione dell’acqua come una qualsiasi merce». «I principi e valori evangelici – aggiunge- devono condurre all’impegno concreto di ciascuno verso il raggiungimento del bene comune dell’intera famiglia umana». «La duplice dimensione spirituale e culturale dell’acqua – conclude il Papa – non va mai trascurata, in quanto essa è centrale nel plasmare il tessuto sociale, la convivenza e l’organizzazione comunitaria».

«L’acqua è fondamentale per la vita – ricorda il Papa -. In tante zone del mondo, nostri fratelli e sorelle non possono avere una vita dignitosa proprio per la mancanza d’accesso all’acqua pulita. Le drammatiche statistiche della sete, soprattutto la situazione di quelle persone che si ammalano e spesso muoiono a causa dell’acqua insalubre, è un’immane vergogna per l’umanità del XXI secolo». «Purtroppo, in molti dei Paesi in cui la popolazione non ha un accesso regolare all’acqua potabile non manca la fornitura di armi e munizioni che continuano a deteriorare la situazione! La corruzione e gli interessi di un’economia che esclude e che uccide – prosegue – prevalgono troppo spesso sugli sforzi che, in modo solidale, dovrebbero garantire l’accesso all’acqua. Le statistiche della sete richiedono volontà e determinazione, e tutti gli sforzi istituzionali, organizzativi, educativi, tecnologici e finanziari non possono venir meno».