Vita Chiesa

Papa Francesco: di fronte alla Shoah «inammissibile l’indifferenza e doverosa la memoria»

“Domani (oggi, ndr) siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento – ha aggiunto -, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più, mai più!”.

“Con la venuta di Gesù, Dio Padre ha mostrato all’umanità la sua vicinanza e amicizia. Esse ci sono donate gratuitamente al di là dei nostri meriti”. Ha aggiunto Papa Francesco. “La vicinanza di Dio e l’amicizia di Dio non sono un merito nostro: sono un dono gratuito di Dio – ha continuato -. Noi dobbiamo custodire questo dono”. Poi, l’attenzione del Papa si è spostata sull’“appello alla conversione che Gesù rivolge a tutti gli uomini”.

“Tante volte risulta impossibile cambiare vita, abbandonare la strada dell’egoismo, del male, abbandonare la strada del peccato perché si incentra l’impegno di conversione solo su sé stessi e sulle proprie forze, e non su Cristo e il suo Spirito”. Quindi, l’incoraggiamento di Francesco, perché “la nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale”. “Credere questo sarebbe un peccato di superbia – ha osservato -. La nostra adesione al Signore deve invece esprimersi in un’apertura fiduciosa del cuore e della mente per accogliere la Buona Notizia di Gesù. È questa che cambia il mondo e i cuori!”.

“Adesso sono arrivati i compagni”. Così Papa Francesco ha accolto ieri, al termine dell’Angelus, due ragazzi dell’Azione cattolica della diocesi di Roma, che ha concluso, con la “Carovana della Pace”, il mese di gennaio dedicato al tema della pace. A tutti i ragazzi presenti in piazza San Pietro il “saluto” di Papa Francesco. “Saluto con affetto i ragazzi e le ragazze dell’Azione cattolica, delle parrocchie e delle scuole cattoliche della diocesi di Roma – ha aggiunto il Pontefice -. Anche quest’anno, accompagnati dal vescovo ausiliare mons. Selvadagi, dai vostri genitori ed educatori e dai sacerdoti assistenti, siete venuti numerosi al termine della ‘Carovana della Pace’”. Vi ringrazio per questa iniziativa”.

Poi, i due ragazzi accanto al Papa hanno letto un messaggio a nome dell’Acr di Roma. “Siamo qui insieme a te, ai nostri genitori, educatori e amici per gridare la voglia di pace alla nostra città e al mondo intero!“. “Anche quest’anno – hanno aggiunto -, ci siamo impegnati a fare delle piccole rinunce e aiutare bambini e famiglie di due villaggi, in Pakistan, con l’associazione ‘Missione Bhatti onlus’ e in Kenya con l’associazione ‘l’Africa Chiama onlus’, sostenendoli nei loro bisogni primari“. Ricordando che “in quest’anno associativo stiamo imparando a capire come, con il nostro impegno e i piccoli gesti quotidiani, possiamo rendere migliore la nostra città”, i ragazzi di Ac hanno manifestato il loro proposito: “Noi oggi abbiamo voluto portare un po’ di quel rumore e confusione positiva per farci sentir e per poter lanciare i nostri messaggi di pace!”.