Vita Chiesa
Papa Francesco: decorso post-operatorio regolare
La notizia del primo ricovero di Bergoglio in otto anni di pontificato è arrivata ai giornalisti come un fulmine a ciel sereno, in una giornata – quella del 4 luglio – cominciata come di consueto con l’Angelus domenicale, in cui il Santo Padre ha annunciato direttamente ai fedeli il suo prossimo viaggio a Budapest e in Slovacchia a settembre, e proseguita con un comunicato ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede in cui il direttore rendeva noto che Francesco si era recato al Gemelli per sottoporsi ad un intervento chirurgico programmato per una stenosi diverticolare sintomatica del colon. Poi la lunga attesa per il primo bollettino medico, che è arrivato poco prima della mezzanotte: “Il Santo Padre ha reagito bene all’intervento” eseguito dal prof. Sergio Alfieri, ha fatto sapere Bruni proposito dell’intervento per stenosi diverticolare del sigma, avvenuto in serata e condotto in anestesia generale. Oltre al prof. Alfieri, erano presenti in sala operatoria i suoi assistenti, l’anestetista e il medito personale del Papa, prof. Roberto Bernabei.
Il secondo bollettino medico dal Gemelli riferito al paziente illustre ricoverato al decimo piano, nelle stesse stanze che San Giovanni Paolo II a causa dei suoi frequenti ricoveri chiamava “il Vaticano terzo”, è arrivato il 5 luglio a mezzogiorno. “Sua Santità Papa Francesco è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo”, ha reso noto il portavoce vaticano, precisando che “l’intervento chirurgico per la stenosi diverticolare effettuato nella serata del 4 luglio ha comportato una emicolectomia sinistra ed ha avuto una durata di circa 3 ore. Si prevede una degenza di circa 7 giorni salvo complicazioni”.
I messaggi di auguri. La notizia del ricovero del Papa, naturalmente, ha fatto subito il giro del mondo guadagnandosi l’attenzione trepidante non solo degli addetti ai lavori, ma anche dei fedeli e della gente comune, come quella che è ricoverata o transita in questi giorni nell’ospedale romano. Per limitarsi all’Italia, Papa Francesco ha ricevuto, il 5 luglio, gli auguri di pronta guarigione – tra i moltissimi altri – del presidente della Cei, del capo dello Stato e del presidente del Consiglio. “Anche in questa occasione ci ha insegnato come affrontare la sofferenza”, scrive il card. Bassetti: “Lo sguardo rivolto agli impegni dei prossimi mesi (il viaggio in Ungheria e in Slovacchia a settembre) e il sorriso abituale dalla finestra del Palazzo Apostolico, con cui ci dà appuntamento ogni domenica, sono una grande testimonianza. Non bisogna mai cedere allo sconforto anche nelle ore della fatica più dura. Grazie, Padre Santo!”. Il cardinale ha espresso “la vicinanza delle nostre Chiese, delle nostre comunità, dei nostri fedeli, con l’augurio di una buona convalescenza e pronta guarigione” e ha affidato al Signore “i medici e tutto il personale sanitario che, con passione e amore, si stanno prendendo cura di Lei e di tutti i pazienti e gli ammalati”. “Santità, atterrato a Parigi per la visita di Stato che mi accingo a iniziare nella vicina e amica Francia, ho appreso del suo ricovero al Policlinico Gemelli”, si legge nel telegramma del presidente Mattarella: “L’affettuoso pensiero degli italiani tutti, di cui mi faccio interprete unendovi il mio personale, accompagna in queste ore Vostra Santità, unitamente ai più cordiali auguri di buona convalescenza e ancor migliore e pronta guarigione”. Anche il premier Draghi n una nota diffusa da Palazzo Chigi esprime affettuosi auguri di rapida convalescenza e pronta guarigione al Santo Padre. Tra gli auguri più graditi figurano sicuramente quelli arrivati da Benedetto XVI, tramite il suo segretario particolare, mons. Georg Ganswein.
La stessa finestra. Quello di questi giorni è il primo ricovero in ospedale di Jorge Mario Bergoglio, 84 anni, da quando è salito al soglio di Pietro, e il secondo intervento di rilievo in anestesia totale nella sua vita, dopo l’operazione al polmone destro subita a Buenos Aires all’età di 21 anni. Stando alla durata prevista della degenza, il prossimo Angelus Papa Francesco potrebbe pronunciarlo proprio dalla sua stanza al decimo piano, che dà sul cortile principale dell’ospedale. È da lì che anche San Giovanni Paolo II si è affacciato più volte per recitare la preghiera mariana da “semplice” paziente, ma rivolto al mondo. Lo stile discreto e il buonumore non mancano ai due papi. Francesco è arrivato infatti al nosocomio della Capitale senza clamore, come un paziente qualsiasi, con i suoi soli effetti personali. E sembra che già subito dopo l’operazione abbia scherzato con i medici e gli infermieri al suo capezzale, oltre che con gli uomini della sicurezza vaticana che vigilano su di lui.