Vita Chiesa
Papa Francesco: chirografo per l’istituzione del Consiglio dei cardinali
Del Collegio erano stati chiamati a farne parte Giuseppe Bertello, Francisco Javier Errazuriz Ossa, Oswald Gracias, Reinhard Mark, Laurent Monsengwo Pasinya, Sean Patrick O’ Malley, George Pell, Andres Rodriguez Maradiaga (coordinatore), monsignor Marcello Semeraro (segretario).
«Un’ulteriore espressione della comunione episcopale e dell’ausilio al munus petrinum che l’episcopato sparso per il mondo può offrire». Così Papa Francesco, nel chirografo odierno, definisce il Consiglio degli otto cardinali, che da domani (fino al 3 ottobre) si riunisce per la prima volta in Vaticano.
«Tra i suggerimenti emersi nel corso delle Congregazioni generali di cardinali precedenti al Conclave – esordisce il Papa nel Chirografo – figurava la convenienza di istituire un ristretto gruppo di membri dell’episcopato, provenienti dalle diverse parti del mondo, che il Santo Padre potesse consultare, singolarmente o in forma collettiva, su questioni particolari. Una volta eletto alla Sede romana, ho avuto occasione di riflettere più volte su questo argomento, ritenendo che una tale iniziativa sarebbe stata di notevole aiuto per svolgere il ministero pastorale di Successore di Pietro che i fratelli cardinali avevano voluto affidarmi». Di qui l’annuncio del 13 aprile e l’istituzionalizzazione di oggi. Gli otto cardinali, precisa il Papa, «potranno essere interpellati, sia come Consiglio sia singolarmente, sulle questione che di volta in volta riterrò degne di attenzione». Anche «rispetto al numero dei componenti», il Papa si riserva di «configurare nel modo che risulterà più adeguato».
«Arricchire il governo della Chiesa di una nuova modalità di consultazione». Con queste parole padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, ha definito il Consiglio dei cardinali istituzionalizzato oggi dal Chirografo del Papa. «Il Consiglio consiglia, chi decide è il Papa», ha precisato il portavoce vaticano rispondendo alle domande dei giornalisti: «C’è una dinamica di ricerca comune che avrà una sua importanza, ma non mi sentirei di parlare di un governo collegiale», ha aggiunto, specificando che «il Papa non è condizionato in nessun modo» dal Consiglio degli otto cardinali, e che Papa Francesco «parla più di sinodalità che di collegialità», insistendo sul «camminare insieme». Quella del Consiglio dei cardinali, che a partire da domani si riunirà per tre giorni, mattina e pomeriggio, nella biblioteca privata della Terza Loggia, all’ingresso dell’appartamento papale, è «una partenza certamente a tutto campo», ma è anche «solo l’inizio» di un cammino, la cui evoluzione «è aperta». Si tratta, infatti di «un tentativo nuovo, incoraggiante», attraverso il quale Papa Francesco «risponde a una delle proposte concrete avanzate durante le riunioni prima del Conclave». «Toccherà a lui valutare le risposte del Consiglio allo scopo, ed eventualmente modificarlo o consolidarlo».
«Sinodalità» e «discernimento», attraverso consultazioni frequenti e pazienti»: sono queste, ha detto padre Lombardi durante il briefing odierno con i giornalisti, due parole-chiave del «metodo di governo» di Papa Francesco. Sul tavolo, il Consiglio dei cardinali ha già un’ampia «raccolta di suggerimenti e di proposte»: circa 80 documenti che sono stati sintetizzati dal segretario e a cui vanno aggiunti documenti eventualmente portati dai singoli membri, con i quali il Papa ha avuto già «diversi colloqui». Tranne mercoledì mattina per l’udienza generale, e giovedì in tarda mattinata per l’udienza ai partecipanti al Convegno sulla «Pacem in Terris», il Papa – ha riferito il portavoce vaticano – sarà «sempre presente» ai tre giorni della prima riunione, coordinata dal cardinale Maradiaga. Non solo «riforma della Curia», ma anche «governo universale», tra i temi, «molto ampi», della tre-giorni. «Non dobbiamo aspettarci pubblicazioni di documenti o decisioni eclatanti», ha puntualizzato padre Lombardi a proposito della «linea di discrezione» stabilita dal Papa per questo incontro, che sarà caratterizzato da un «lavoro di consultazione». «Non c’è un legame stretto, specifico, di contenuti o di altro genere» tra i lavori del Consiglio e il viaggio del Papa ad Assisi, ha dichiarato infine il portavoce vaticano, definendo i due eventi «due realtà ben distinte».