Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: la Chiesa difende la dignità del matrimonio, ma mostra misericordia di fronte a crisi e fallimenti

La Chiesa «difende la dignità del matrimonio, come unione di amore che implica la fedeltà», e al tempo stesso fa «sentire concretamente la sua vicinanza materna a quanti vivono l’esperienza di relazioni infrante o portate avanti in maniera sofferta e faticosa». Lo ha detto il Papa, che durante l’Angelus di ieri – al quale secondo la Gendarmeria vaticana hanno partecipato 25mila persone – si è soffermato sulla dottrina della Chiesa sul matrimonio, che parte dall’insegnamento «molto chiaro» di Gesù nel Vangelo. 

«Ciò che consente agli sposi di rimanere uniti nel matrimonio è un amore di donazione reciproca sostenuto dalla grazia di Cristo», ha spiegato Francesco: «Se invece prevale nei coniugi l’interesse individuale, la propria soddisfazione, allora la loro unione non potrà resistere». Il Vangelo ci ricorda anche, «con grande realismo» – ha fatto notare il Papa – che «l’uomo e la donna, chiamati a vivere l’esperienza della relazione e dell’amore, possono dolorosamente porre gesti che la mettono in crisi. Gesù non ammette tutto ciò che può portare al naufragio della relazione. Lo fa per confermare il disegno di Dio, in cui spiccano la forza e la bellezza della relazione umana». «La Chiesa, da una parte non si stanca di confermare la bellezza della famiglia come ci è stata consegnata dalla Scrittura e dalla Tradizione», ha sintetizzato Francesco: «Nello stesso tempo, si sforza di far sentire concretamente la sua vicinanza materna a quanti vivono l’esperienza di relazioni infrante o portate avanti in maniera sofferta e faticosa». «Il modo di agire di Dio stesso con il suo popolo infedele – cioè con noi – ci insegna che l’amore ferito può essere sanato da Dio attraverso la misericordia e il perdono», ha proseguito: «Perciò alla Chiesa, in queste situazioni, non è chiesta subito e solo la condanna. Al contrario, di fronte a tanti dolorosi fallimenti coniugali, essa si sente chiamata a vivere la sua presenza di amore, di carità e di misericordia, per ricondurre a Dio i cuori feriti e smarriti».

Nel giorno della festa della Madonna del Rosario, Papa Francesco, al termine dell’Angelus di ieri, ha rivolto «uno speciale saluto» ai fedeli radunati presso il Santuario di Pompei per la tradizionale Supplica, presieduta dal cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria. Poi ha rinnovo l’invito a pregare il Rosario ogni giorno del mese di ottobre, concludendolo con l’antifona «Sotto la tua protezione» e la preghiera a san Michele Arcangelo, «per respingere gli attacchi del diavolo che vuole dividere la Chiesa». Sabato prossimo, ha ricordato Francesco, avrà luogo a Roma la 1ª Giornata delle catacombe: «Molti siti saranno aperti al pubblico, con laboratori didattici ed eventi culturali», ha detto, ringraziando la Pontificia Commissione di archeologia sacra per questa iniziativa e augurando per essa «la migliore riuscita».