Italia

Papa Francesco: all’Inps, a pagare le pensioni “non saranno i cagnolini che la gente ha al posto dei figli”. In Italia “inverno demografico, la media è 46 anni”

“Vedo dei bambini qui, e mi viene in mente l’espressione di un anziano, circa 60 anni, davanti all’inverno demografico italiano. La media in Italia è 46 anni. ‘Chi pagherà la mia pensione?’”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, ricevendo in udienza i dirigenti e i dipendenti dell’Inps, in occasione dei 125 dalla nascita. “Non saranno i cagnolini che la gente ha al posto dei figli”, la risposta di Francesco sempre fuori testo. Trai “segni preoccupanti”, il Papa ha citato “la crisi ecologica e il debito pubblico che viene caricato sulle spalle dei figli e dei nipoti: “Pensare che in alcuni Paesi i nipoti nasceranno con un debito pubblico”, il commento a braccio. La scelta della sostenibilità, invece, “risponde al principio per cui è ingiusto affidare ai giovani pesi irreversibili e troppo gravosi”, ha osservato Francesco, secondo il quale “la previdenza è una forma di welfare che tiene insieme le diverse generazioni tra loro. La meritata pensione di un lavoratore, infatti, si sostiene non solo grazie ai suoi anni di lavoro, ma anche sul fatto che c’è qualcuno che, attraverso la sua attività, sta pagando concretamente la pensione di altri. In sostanza, un forte legame tra le generazioni è il presupposto perché la previdenza funzioni”.

“Abbiamo bisogno di politici saggi, guidati dal criterio della fraternità e che sanno fare discernimento tra stagione e stagione, evitando di sprecare le risorse quando ci sono e di lasciare le future generazioni in grave difficoltà”, ha aggiunto il Pontefice ringraziando i presenti “per il servizio che fate a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici, per garantire assistenza alle persone disoccupate e in favore di chi è malato, infortunato o anziano”. “Auspico che continuiate a rendere concretamente possibile il diritto alla pensione, e soprattutto a far crescere nel tessuto italiano la cultura del bene comune, della previdenza e della sostenibilità, che per essere economica dev’essere anche sociale”, l’augurio finale. “Sì al lavoro dignitoso, che è sempre libero, creativo, partecipativo e solidale”. E’ un altro appello rivolto dal Papa ai dirigenti e ai dipendenti dell’Inps. “La previdenza è una forma di partecipazione al benessere proprio e degli altri”, ha spiegato Francesco: “Mettere da parte risorse economiche e garantire l’accesso alla sanità sono beni preziosi che sanno tenere insieme le diverse stagioni della vita”. Per il Papa, c’è “una previdenza buona e una previdenza cattiva”: “è cattiva previdenza quella di chi pensa solo a sé stesso, come ci ricorda la parabola evangelica dell’uomo avaro, che fa costruire magazzini sempre più grandi per raccogliere i suoi beni. Chi accumula solo per sé finisce per illudersi. Non ha futuro chi si rinchiude nelle false sicurezze”. Buona previdenza, invece, “è quella del patriarca Giuseppe che, divenuto governatore d’Egitto, si preoccupa di mettere da parte il grano negli anni dell’abbondanza per poter affrontare meglio il tempo della carestia. Giuseppe non solo confida nella Provvidenza di Dio e la riconosce, ma si mostra previdente per il bene del popolo. Sa guardare in avanti; immagina il bene anche quando il male sembra prevalere; si prende cura delle persone a lui affidate”. “E questa è la vostra vocazione”, ha detto Francesco: “Prendersi cura delle persone in futuro”.