Vita Chiesa

Papa Francesco all’Accademia Alfonsiana, «teologia morale non esiti a sporcarsi le mani con concretezza problemi»

Dal pontefice l’invito a «evitare di lasciarci imprigionare in posizioni di scuola o in giudizi formulati “lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità” delle persone e delle famiglie». Altro monito: «Guardarsi da una “idealizzazione eccessiva” della vita cristiana che non è capace di risvegliare “la fiducia nella grazia”». «La realtà da ascoltare – è la consegna del Papa – sono anzitutto le sofferenze e le speranze di coloro che le mille forme del potere del peccato continuano a condannare all’insicurezza, alla povertà, all’emarginazione».

La logica indicata dal Papa per le parole della «teologia morale» è quella «misericordiosa», che «permette di farle incontrare effettivamente come parole di vita in pienezza». «I passi compiuti devono spingerci ad affrontare con maggiore prontezza le nuove e gravi sfide derivanti dalla rapidità con cui si evolve la nostra società». Il riferimento è al «dominio crescente della logica della competitività e della legge del più forte che considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare dando inizio alla cultura dello “scarto”».

«La teologia morale deve fare propria l’urgenza di partecipare in maniera convinta a un comune sforzo per la cura della casa comune mediante vie praticabili di sviluppo integrale», ha aggiunto il Papa. Che chiede «un dialogo e un impegno condiviso anche nei riguardi delle nuove possibilità che lo sviluppo delle scienze biomediche mette a disposizione dell’umanità». Infine, l’impegno affidato all’Accademia Alfonsiana per «una teologia morale che non esita a ”sporcarsi le mani” con la concretezza dei problemi, soprattutto con la fragilità e la sofferenza di coloro che più vedono minacciato il loro futuro».