Vita Chiesa

Papa Francesco: alla Fondazione Guido Carli, «l’economia rende un servizio al bene comune se è legata all’etica»

«L’economia rende un servizio al bene comune se rimane legata all’etica, che è misura universale dell’autentico bene umano». Lo ha ribadito il Papa, ricevendo oggi in udienza i membri della Fondazione Guido Carli e della Giuria dell’omonimo premio, in occasione del decimo anniversario d’istituzione della Fondazione.

«Siamo tutti consapevoli del fatto che, tra le contraddizioni della società odierna, vi è anche questa», ha denunciato Francesco: «Da una parte, si assiste al prevalere di criteri unicamente economici e di attività rivolte al consumo, e dall’altra, sempre più si manifesta l’incapacità di conciliare la giusta distribuzione del reddito con la valorizzazione delle prospettive dello sviluppo». «Attraverso le vostre iniziative, voi date continuità all’opera di Guido Carli, economista e statista, la cui figura è contrassegnata da spiccato senso del dovere e impegno perseverante per il bene della collettività», l’omaggio del Papa: «Originario della terra bresciana, intraprese i primi passi nel campo delle responsabilità istituzionali grazie ad un sacerdote amico dei Montini, la famiglia del santo Papa Paolo VI, alla quale i Carli erano legati da antica amicizia».

Francesco ha definito «significativo» l’impegno sociale della  Fondazione, «che intende promuovere la solidarietà: questa è un valore umano che, nella prospettiva cristiana, realizza il dovere della carità evangelica». «Mi rallegro per i riconoscimenti da voi attribuiti a uomini e donne che si sono distinti in tutto il mondo per il loro impegno civile ed etico», ha proseguito Francesco: «Non sono pochi, in Italia, gli esponenti della cultura, della scienza, del mondo del lavoro, del volontariato e anche della Chiesa che, attraverso la loro attività, rappresentano degli esempi positivi e dei modelli da imitare». Di qui l’apprezzamento e l’incoraggiamento del Papa «a perseverare nella vostra azione, specialmente in favore delle fasce più deboli della società, come stimolo ad una crescita di tutte le sue componenti».