Vita Chiesa
Papa Francesco al termine dell’udienza ha incontrato i familiari di Asia Bibi
Con il loro avvocato sono giunti ieri a Roma dal Pakistan, con l’aiuto dell’organizzazione CitizenGO, per chiedere all’Italia e all’Europa tutta di agire per la liberazione della donna. A riferirlo è Radio Vaticana: «Da sei anni – dice Ashiq Masiq ai microfoni dell’emittente vaticana – mia moglie è in prigione, ma è innocente, la situazione è brutta, chiedo aiuto all’Italia e all’Europa».
Eisham, quindicenne, una dei cinque figli di Asia, commossa ripercorre i fatti che hanno portato all’arresto della madre, per aver avuto un diverbio con altre donne, un affronto che a lei, cristiana, non si poteva perdonare: la giovane chiede di pregare per la madre, per la famiglia, per i cristiani del Pakistan, la cui vita «è molto difficile, sottoposti alla rabbia di una parte dei musulmani, che colpisce anche se si viene liberati dalla prigione, spesso chi esce viene poi ucciso». «Decisamente siamo ottimisti», dicono padre e figlia: «Stiamo lottando strenuamente per la libertà di Asia Bibi, insieme alla comunità internazionale». Una mozione per Asia Bibi dal Parlamento italiano: è la richiesta espressa da esponenti politici di diversi schieramenti.