Vita Chiesa
Papa Francesco ai comunicatori cattolici: «Al di là delle tecnologie»
Soffermandosi sulla «importanza della comunicazione per la Chiesa», il Papa ha esordito ricordando che «la comunicazione non è uno strumento, è un’altra cosa»: in questi ultimi decenni ha assunto «nuove sensibilità e forme», è diventata un «ambiente di vita», ma gli obiettivi indicati nel decreto «Inter mirifica» non sono solo «un ricordo», rimangono attuali. «Sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi, per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze», l’invito del Papa: «Sono uomini e donne a volte un po’ delusi da un cristianesimo che a loro sembra sterile, in difficoltà proprio nel comunicare in modo incisivo il senso profondo che dona la «Noi assistiamo, proprio oggi, nell’era della globalizzazione – l’analisi del Papa – ad una crescita del disorientamento, della solitudine; vediamo diffondersi lo smarrimento circa il senso della vita, l’incapacità di fare riferimento ad una ‘casa, la fatica di intessere legami profondi».
È importante, allora, «saper dialogare, entrando, con discernimento, anche negli ambiti creati dalle nuove tecnologie, nelle reti sociali, per far emergere una presenza, una presenza che ascolta, dialoga. «Non abbiate timore di essere questa presenza, portando la vostra identità cristiana nel farvi cittadini di questo ambiente», ha esortato il Papa: «Una Chiesa che accompagna il cammino, sa mettersi in cammino con tutti!». Di qui l’attualità di «un’antica regola dei pellegrini, che Sant’Ignazio assume»: «Quello che accompagna un pellegrino e che va col pellegrino, deve andare al passo del pellegrino, non più avanti e non ritardare». «Anche nel contesto della comunicazione serve una Chiesa che riesca a portare calore, ad accendere il cuore», ha detto il Papa, che si è chiesto: «La nostra presenza, le nostre iniziative sanno rispondere a questa esigenza o rimaniamo tecnici?».