Vita Chiesa
Papa Francesco: a Poggioreale, «neanche sbarre carcere» ci separano da Dio
Il Papa era seduto ad un tavolo con 12 commensali e aveva di fronte a sé un detenuto argentino e il capo del Provveditore alle Carceri, «A volte capita di sentirsi delusi, sfiduciati, abbandonati da tutti», le parole di Francesco: «Ma Dio non si dimentica dei suoi figli, non li abbandona mai! Egli è sempre al nostro fianco, specialmente nell’ora della prova; è un Padre ricco di misericordia, che volge sempre su di noi il suo sguardo sereno e benevolo, ci attende sempre a braccia aperte. Questa è una certezza che infonde consolazione e speranza, specialmente nei momenti difficili e tristi». «Anche se nella vita abbiamo sbagliato, il Signore non si stanca di indicarci la via del ritorno e dell’incontro con Lui», ha assicurato Francesco: «L’amore di Gesù per ciascuno di noi è sorgente di consolazione e di speranza. È una certezza fondamentale per noi: niente potrà mai separarci dall’amore di Dio! Neanche le sbarre di un carcere. L’unica cosa che ci può separare da Lui è il nostro peccato; ma se lo riconosciamo e lo confessiamo con pentimento sincero, proprio quel peccato diventa luogo di incontro Lui, perché Lui è misericordia».
«Conosco le vostre situazioni dolorose: mi arrivano tante lettere – alcune davvero commoventi – dai penitenziari di tutto il mondo», si legge nel discorso consegnato dal Papa. «I carcerati – la denuncia di Francesco – troppo spesso sono tenuti in condizioni indegne della persona umana, e dopo non riescono a reinserirsi nella società». «Ma grazie a Dio – prosegue il testo – ci sono anche dirigenti, cappellani, educatori, operatori pastorali che sanno stare vicino a voi nel modo giusto. E ci sono alcune esperienze buone e significative di inserimento». «Bisogna lavorare su questo, sviluppare queste esperienze positive, che fanno crescere un atteggiamento diverso nella comunità civile e anche nella comunità della Chiesa», l’invito del Santo Padre, secondo il quale «l’amore può sempre trasformare la persona umana. E allora un luogo di emarginazione, come può essere il carcere in senso negativo, può diventare un luogo di inclusione e di stimolo per tutta la società, perché sia più giusta, più attenta alle persone». «Il futuro è nelle mani di Dio!», scrive il Papa raccontando ai carcerati la speranza: «Anche in mezzo a tanti problemi, anche gravi, non perdiamo la nostra speranza nella infinita misericordia di Dio e nella sua provvidenza». A Poggioreale il Papa ha salutato i detenuti uno per uno.