I “tragici eventi” dell’11 settembre 2001 hanno “reso chiaro” che “la costruzione di una cultura della solidarietà globale e del rispetto per la dignità umana è uno dei più grandi compiti che deve affrontare oggi l’umanità”. Lo ha detto ieri il Papa, nel discorso rivolto ai membri della Conferenza episcopale degli Stati Uniti d’America, delle regioni di Boston e di Hartford, incontrati ieri mattina e ricevuti nei giorni scorsi in separate udienze, in occasione della visita “ad limina”. “Sono convinto ha affermato Giovanni Paolo II che la Chiesa negli Stati Uniti può giocare un ruolo importante nell’affrontare la sfida” della “comune responsabilità della costruzione di un futuro di pace”. Di qui l’invito papale, rivolto ai vescovi Usa, a “continuare ad offrire una testimonianza fedele alla verità di Cristo”, attraverso una “pubblica testimonianza di fede e di speranza”, rispondendo così ai “profondi bisogni e aspirazioni spirituali di una cultura” quale quella attuale che, nonostante “materialismo e relativismo”, è tuttavia “profondamente attratta dalla dimensione primariamente religiosa dell’esperienza umana” e cerca di” riscoprire le sue radici spirituali”. Sir