Un appello affinché venga intrapresa “la strada del perdono e della riconciliazione” è stato lanciato domenica da Giovanni Paolo II, affacciandosi alla finestra del suo studio nel palazzo apostolico vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in piazza San Pietro. Il Pontefice, prendendo lo spunto dal Vangelo della Trasfigurazione’, ha ricordato l’importanza della Quaresima che “ci invita a seguire Cristo nel mistero della sua preghiera, sorgente di luce e di forza nell’ora della prova”. Particolarmente toccante è stato poi il richiamo all’enciclica Redemptor Hominis’, di cui quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario. “Solo in Lui, Figlio di Dio, c’è salvezza” ha detto prima della recita dell’orazione mariana, spiegando che “se l’uomo vuole capire se stesso fino in fondo deve avvicinarsi a Cristo, deve entrare in Lui, deve appropriarsi’ ed assimilare l’intera realtà della Redenzione. Quanto resta attuale questa verità anche oggi!”. Il Papa ha anche richiamato l’attenzione dei presenti sulla “situazione dolorosa” in cui versano “alcuni Paesi dell’Africa, in Medio Oriente, e soprattutto in Terra Santa ed in Iraq” dove vi sono “fratelli che soffrono per atti inaccettabili di violenza e di terrorismo, che solo possono aggravare le condizioni di vita di quelle care popolazioni. Mentre prego per esse ed invito a pregare, a tutti vorrei ancora una volta chiedere d’imboccare la strada del perdono e della riconciliazione”.Misna