Vita Chiesa

PAPA, CATECHESI IN DUE PARTI; «AVVICINARE CRISTO AGLI UOMINI È IL VERO UMANESIMO»

Udienza divisa in due parti, tra Aula Nervi e Basilica di San Pietro: comincia con due piccole novità il 2006 di Papa Benedetto XVI che oggi ha tenuto la tradizionale catechesi del mercoledì. Anziché in piazza San Pietro l’udienza, la prima del 2006, si è svolta, in un primo momento, nell’aula Paolo VI dove il Pontefice ha incontrato i gruppi dei pellegrini e successivamente nella basilica vaticana dove ha salutato i fedeli convenuti singolarmente. A rendere necessaria tale organizzazione l’elevato numero dei pellegrini, oltre 15 mila.

“La meta ultima verso cui converge la storia è Cristo. Lavorare per tutto ciò che avvicina a Cristo rappresenta il vero umanesimo, quello perfetto”, ha detto il papa, parlando a braccio, nella catechesi del mercoledì incentrata sull’inno cristologico contenuto nella Lettera ai Colossesi di San Paolo. Il Papa ha invitato i fedeli a “lavorare per il progresso avvicinando gli uomini a Cristo”. Soffermandosi sull’inno paolino Benedetto XVI ne ha messo in evidenza i “due movimenti”. Nel primo è presentato “il primogenito di tutta la creazione, Cristo” che “ripropone in mezzo a noi in modo visibile il ‘Dio invisibile’, attraverso la comune natura che li unisce. Cristo per questa sua altissima dignità precede tutte le cose non solo a causa della sua eternità, ma anche e soprattutto con la sua opera creatrice e provvidente”. Il secondo movimento dell’Inno, ha detto il Papa “è dominato dalla figura di Cristo salvatore all’interno della storia della salvezza. La sua opera si rivela innanzitutto nell’essere ‘capo del corpo, cioè della Chiesa’”. Ed è questo, ha spiegato, “l’orizzonte salvifico privilegiato nel quale si manifestano in pienezza la liberazione e la redenzione, la comunione vitale che intercorre tra il capo e le membra del corpo, ossia tra Cristo e i cristiani”.

“Siamo – ha quindi concluso il Papa – davanti all’opera di Dio, che ha compiuto la Redenzione proprio perché anche uomo. Egli è contemporaneamente il Figlio di Dio, salvatore ma è anche nostro fratello ed è con questa prossimità che Egli effonde in noi il dono divino”. Al termine della catechesi il Papa ha salutato in varie lingue i pellegrini presenti. Tra questi anche i rappresentanti dell’associazione italiana dei maestri cattolici, incoraggiati “a proseguire con generosità nell’impegno di testimonianza cristiana nella scuola e nella società”. Sir