Papa Francesco

Papa: Angelus, “rinnoviamo l’intensa preghiera per la pace”

Il Pontefice ha ricordato la martoriata Ucraina, il Medio Oriente, la Palestina, Israele, il Sudan e il Myanmar. "La fede e la preghiera vere aprono la mente e il cuore, non li chiudono".

“Abbiamo ricordato, in questi giorni, l’anniversario del bombardamento atomico delle città di Hiroshima e Nagasaki. Mentre continuiamo a raccomandare al Signore le vittime di quegli eventi e di tutte le guerre, rinnoviamo la nostra intensa preghiera per la pace, specialmente per la martoriata Ucraina, il Medio Oriente, Palestina, Israele, il Sudan e il Myanmar”. Lo ha detto papa Francesco oggi subito dopo la recita dell’Angelus affacciato alla finestra dello studio del Palazzo Apostolico Vaticano, davanti ai fedeli e pellegrini uniti in Piazza San Pietro. 

Durante il suo discorso domenicale, Papa Francesco ha poi rivolto una preghiera per “le vittime del tragico incidente aereo avvenuto in Brasile”. Il pontefice ha poi ricordato le religiose del monastero di Vallegloria in Umbria, che ha visitato in un paio di occasioni. “Ricordo oggi la festa di Santa Chiara. Rivolgo un affettuoso pensiero a tutte le clarisse e in particolare a quelle di Vallegloria a cui mi lega una bella amicizia”, ha detto il Santo Padre.

Al centro della riflessione di Francesco all’Angelus di questa domenica, 11 agosto, la difficoltà dei contemporanei di Gesù a riconoscere in Lui il Messia a causa della loro rigidità mentale e all’attaccamento alle proprie convinzioni. Un rischio che si ripropone per ciascuno di noi se non ci mettiamo veramente “in ascolto di quello che il Signore ha da dirci”.

“Può accaderci che invece di metterci veramente in ascolto di quello che il Signore ha da dirci, cerchiamo da Lui e dagli altri solo una conferma a quello che pensiamo noi, alle nostre convinzioni, ai nostri giudizi”, ha spiegato papa Francesco. Ma, ha proseguito, “questo modo di rivolgerci a Dio non ci aiuta ad incontrarlo davvero, né ad aprirci al dono della sua luce e della sua grazia, per crescere nel bene, per fare la sua volontà e per superare le chiusure e le difficoltà”.

Poi ha aggiunto: “La fede e la preghiera vere aprono la mente e il cuore, non li chiudono. Chiediamoci, allora: nella mia vita di fede, sono capace di fare veramente silenzio in me, e di mettermi in ascolto di Dio? Sono disposto ad accogliere la sua voce al di là dei miei schemi e vincendo anche, con il suo aiuto, le mie paure?”.