Papa Francesco
Papa: Angelus, “quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme”
“Su ogni fronte cessino i combattimenti”, “la guerra distrugge sempre”. “Cancellare o almeno ridurre il debito dei Paesi più poveri”, ha aggiunto
“Le mamme hanno sempre a cuore i loro figli. Oggi, in questo primo giorno dell’anno, dedicato alla pace, pensiamo a tutte le mamme che gioiscono in cuor loro, e a tutte le mamme che hanno il cuore pieno di dolore, perché i loro figli sono stati portati via dalla violenza, dalla superbia, dall’odio”. E’ l’appello del Papa, prima del primo Angelus del 2025 recitato in piazza San Pietro. “Quanto è bella la pace, che allieta la vita dei popoli! Quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme!”, ha esclamato Francesco, che ha esordito con un nuovo riferimento al Natale appena trascorso. “Tutti gli uomini sono figli, ma nessuno di noi ha scelto di nascere”, ha detto: “Dio invece ha scelto di nascere per noi: Gesù è la rivelazione del suo amore eterno, che porta nel mondo la pace. Al neonato Messia, che manifesta la misericordia del Padre, corrisponde il cuore di Maria, la Vergine Madre. Questo cuore è l’orecchio che ha ascoltato l’annuncio dell’arcangelo Gabriele; questo cuore è la mano di sposa data a Giuseppe; questo cuore è l’abbraccio che ha avvolto Elisabetta nella sua vecchiaia. Nel cuore di Maria batte la speranza della redenzione, della salvezza per ogni creatura”. “So rimanere in silenzio a contemplare la nascita di Gesù?”, le domande finali: “E cerco di custodire nel cuore questo avvenimento, il suo messaggio di bontà e di salvezza? E come posso io ricambiare un dono così grande con un gesto gratuito di pace, di perdono, di riconciliazione? Ognuno di noi troverà qualcosa da fare, e questo farà bene. Maria, la Santa Madre di Dio, ci insegni a custodire nel cuore e a testimoniare nel mondo la gioia del Vangelo”.
“Preghiamo perché su ogni fronte cessino i combattimenti e si punti decisamente alla pace e alla riconciliazione: nella martoriata Ucraina, a Gaza, in Israele, in Myanmar, nel Kivu e nei tanti popoli che sono in guerra”, ha aggiunto il Pontefice. Il grazie di Francesco è andato inoltre alle “iniziative di pace in ogni parte del mondo, promosse da parrocchie, associazioni, movimenti, gruppi ecclesiali, come la Marcia della pace che si è svolta ieri a Pesaro”. Un ringraziamento speciale, inoltre, alla Comunità di Sant’Egidio nei diversi Paesi in cui opera e “un grato apprezzamento per tutti coloro che in tante aree di conflitto lavorano per il dialogo e i negoziati”. “Nel programma ‘A sua immagine’ – ha rivelato inoltre il Papa – ho visto filmati e fotografie sulla distruzione che fa la guerra. La guerra distrugge, distrugge sempre! È sempre una sconfitta, sempre”. “Il Papa San Paolo VI volle che il primo giorno dell’anno fosse dedicato alla Giornata mondiale della pace, che quest’anno si caratterizza per un tema giubilare, quello della remissione del debito”, ha concluso il Papa al termine dell’Angelus . “Il primo a rimettere i debiti è Dio”, ha sottolineato Francesco, esortando ciascuno a “chiedere perdono dei peccati, impegnandoci a perdonare a nostra volta chi ci ha offeso”. “Il Giubileo chiede di tradurre questa remissione dei debiti sul piano sociale, perché nessuna famiglia, nessuna nazione, nessun popolo sia schiacciato dai debiti”, è stato l’appello del Papa: “I Paesi di tradizione cristiana diano il buon esempio, cancellando o almeno riducendo quanto più possibile il debito dei Paesi più poveri”.