Papa Francesco

Papa: Angelus; guerra contro l’Ucraina vergognosa

“Pregare per il dono della pace”, dice nel testo preparato per la preghiera mariana. Nell’omelia letta alla Messa per il giubileo dei diaconi aveva sottolineato come “un mondo dove per gli avversari c’è solo odio è un mondo senza speranza”

guerra in Ucraina (Foto archivio Agensir)

“Si compie domani il terzo anniversario della guerra su larga scala contro l’Ucraina: una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità!”. Lo scrive il Papa, nel testo preparato per l’Angelus di oggi,  mentre trascorre il suo decimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale. “Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan”, l’appello del Santo Padre.

“Un mondo dove per gli avversari c’è solo odio è un mondo senza speranza, senza futuro, destinato ad essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo anche oggi, a tanti livelli e in varie parti del mondo” aveva scritto il Papa nel testo dell’omelia preparata per il Giubileo dei diaconi, letto da mons. Rino Fisichella nella messa presieduta nella basilica di San Pietro. Il perdono, per il Papa, “è elemento indispensabile per ogni cammino ecclesiale e condizione per ogni convivenza umana”. “Per crescere insieme, condividendo luci e ombre, successi e fallimenti gli uni degli altri, è necessario saper perdonare e chiedere perdono, riallacciando relazioni e non escludendo dal nostro amore nemmeno chi ci colpisce e tradisce”, il commento all’esortazione di Gesù”: “Amate i vostri nemici”. Perdonare, allora, “vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità”. “Il diacono, investito in prima persona di un ministero che lo porta verso le periferie del mondo, si impegna a vedere – e ad insegnare agli altri a vedere – in tutti, anche in chi sbaglia e fa soffrire, una sorella e un fratello feriti nell’anima, e perciò bisognosi più di chiunque di riconciliazione, di guida e di aiuto”, il ritratto di Francesco sui protagonisti di questo appuntamento giubilare.