Papa Francesco
Papa: al G7 per infondere un seme di speranza
Il commento di don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della comunicazione sociale dell’Università pontificia salesiana, alla presenza del Santo Padre al G7: "La politica ha bisogno di una visione etica della vita”
Papa Francesco è da poco partito in elicottero per partecipare al G7 che si tiene a Borgo Egnazia. L’intelligenza artificiale sarà al centro dell’intervento che il Santo Padre terrà di fronte ai capi di Stato. Il Sir ha parlato con don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della comunicazione sociale dell’Università pontificia salesiana e consultore del Dicastero per la Comunicazione.
Perché un Papa che partecipa al G7?
È significativo e simbolico che un leader religioso, anche se viene considerato un capo di Stato tra gli altri, sia stato invitato. La politica sente il bisogno di qualcosa di più, di una presenza che possa orientare su aspetti che vadano al di là dell’attenzione focalizzata su interessi economici, strategici e di potere. È importante che il Papa sia stato chiamato per parlare dell’intelligenza artificiale.
Al centro dell’intervento del Papa ci sarà anche la pace.
Il Papa non tacerà sui problemi della guerra. È ormai dato per scontato che avrà degli incontri bilaterali con diversi capi di Stato e quindi porrà l’attenzione sulla questione della pace che gli sta tanto a cuore, perché il Santo Padre è forse l’unico capo di Stato che insistentemente parla della necessità della pace, di avere una visione di pace, di ricordare che la guerra non porta da nessuna parte ed è una sconfitta della nostra umanità. È importante il desiderio dei capi di Stato, che hanno chiesto di parlare con lui, ma anche del Papa che si farà portavoce di una visione alternativa in un mondo sempre più segnato dalla guerra come logica di risoluzione dei problemi. Avere qualcuno che parla di pace fa la differenza.
Come si può raggiungere la pace?
Il mondo ha bisogno di una profonda spiritualità, che possa farci crescere come umanità. Il Papa rappresenta in questo momento l’incarnazione di questo desiderio, magari non condiviso da tutti e non necessariamente apprezzato da tutti, ma quello che porta è il messaggio di una profonda umanità. Spero che la presenza del Papa al G7 possa mettere un seme di speranza in ciascuno di noi.