Vita Chiesa
Papa a Cuba e in Usa: p. Lombardi, «verosimile» incontro con Fidel Castro
Un incontro del Papa con Fidel Castro «è del tutto verosimile». Lo ha detto padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, nel briefing di presentazione del viaggio di Papa Francesco a Cuba e negli Stati Uniti (dal 19 al 28 settembre), svoltosi oggi in sala stampa vaticana. «Prevediamo che ci sia nel corso della giornata a L’Avana», ha precisato il portavoce vaticano a proposito dell’incontro tra il Santo Padre e il «lider maximo»: «Non è inserito precisamente nell’agenda, ma il desiderio era già stato manifestato qui a Roma». Quanto ad alcune indiscrezioni circolate sulla eventuale presenza del presidente russo a New York in occasione della visita del Papa, padre Lombardi ha precisato che «non è prevista la presenza del presidente Putin in quei giorni». Rispondendo, infine, ad una domanda su un possibile incontro del Papa con le vittime della pedofilia, durante il decimo viaggio pastorale di Francesco, Lombardi ha ricordato che «non abbiamo mai avvisato in anticipo, in occasione di incontri di questo tipo: una volta avvenuti, ne abbiamo dato tempestivamente l’annuncio».
Ventisei discorsi, di cui 8 a Cuba e 18 negli Usa, di cui 4 pronunciati in inglese: sono le «cifre» del decimo viaggio internazionale del Papa. Interpellato in merito alle notizie di attentati già sventati in Usa, il portavoce vaticano ha risposto dicendo che «non abbiamo nessuna informazione oggettiva a riguardo». Per quanto riguarda la questione sicurezza, ha aggiunto, «non c’è alcun tipo di preoccupazione particolare». «Il Papa intende muoversi come fa normalmente», ha reso noto padre Lombardi: «Il rapporto con la gente viene conservato, ci sono diversi spostamenti in papamobile, anche se non tanto lunghi», come l’arrivo a New York e a Washington. A differenza degli altri viaggi, nel seguito papale ci sarà anche il Segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher. Come rappresentante del personale vaticano, parteciperà Valentina Ambrosi, mosaicista del Laboratorio di restauro.
A La Habana, durante la Messa nella Plaza de la Revoluciòn, il Papa «darà personalmente la prima Comunione a cinque bambini». «È la prima volta in un viaggio all’estero», ha detto il portavoce vaticano a proposito della prima giornata di Francesco a Cuba, mentre a Roma è accaduto più volte. Altra novità della tappa cubana del viaggio, dal 19 al 22, è la visita alla città di Holguìn, che a differenza di La Habana e Santiago (gli altri due luoghi del viaggio papale nell’isola caraibica) non era mai stata visitata dagli altri due pontefici che hanno preceduto Francesco, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ad Holguìn il Papa arriverà il 21 settembre, dove dirà la Messa in Plaza de la Revoluciòn e benedirà la città dalla collina di Loma de la Cruz. A Santiago, il Papa andrà pellegrino nel santuario mariano più visitato e amato dai cubani, non solo cattolici, quello della «Virgen de la caridad del Cobre», dove il Papa celebrerà la Messa e incontrerà le famiglie, prima di congedarsi e partire per Washington.
«Francesco sarà il primo Papa che visita il Congresso Usa e il primo a prendervi la parola», ha ricordato padre Federico Lombardi, a proposito della tappa a Washington, ha spiegato che «il Papa ha accettato l’invito perché ha l’occasione di parlare non solo ai cattolici, ma a tutto il popolo americano, a tutti i cittadini tramite i loro rappresentanti». Il 24 ottobre, «giorno attesissimo» della visita al Congresso americano, il Papa terrà «un discorso ampio, in lingua inglese», ha reso noto il portavoce vaticano, che si è soffermato su un particolare curioso: «Nella sala ci sono i medaglioni dei grandi legislatori, e al centro c’è Mosè, l’unico che guarda diritto, gli altri sono di lato. Così il Papa può trovarsi a parlare con Mosè che lo guarda…». Dopo il discorso, Francesco passerà nella Sala delle Statue e da un balcone saluterà e benedirà la folla riunita nell’ala monumentale del National Hall, salutando «il mondo che gira e lavora intorno al Congresso», con le loro famiglie, ha detto Lombardi. Poi il trasferimento nella chiesa parrocchiale di St. Patcik, la più antica parrocchia di Washington, dove Francesco incontrerà i senzatetto prima di trasferirsi, nel pomeriggio, da Washington a New York.
Per «uno dei discorsi più attesi» del suo decimo viaggio internazionale, quello nella sede dell’Onu a New York, il Papa ha scelto lo spagnolo, che oltre che sua lingua madre è anche una delle lingue ufficiali delle Nazioni Unite. Federico Lombardi ha precisato però che incontrando lo «staff» dell’Onu, dopo l’incontro privato con il segretario generale, userà l’inglese. Il Papa arriverà il 25 settembre, alle 8.30, presso la sede dell’Onu, proprio nel giorno in cui, alle 11 (time out per il Papa) comincerà la 70ma Assemblea generale. Prima di pronunciare il suo discorso, incontrerà il presidente uscente e quello entrante dell’Assemblea, poi il presidente del Consiglio di Sicurezza. Alle 11 Francesco si trasferirà a Ground Zero, luogo «diverso da come era durante la visita di Benedetto XVI», ha precisato il portavoce vaticano: «Prima era un grande cantiere, ora il cantiere è finito, il Memorial e il Museo sono completati». Ground Zero sarà teatro di un incontro interreligioso, a cui interverranno il rabbino, l’imam e i rappresentanti delle altre religioni, con cinque meditazioni sulla pace. Il Papa reciterà una lunga preghiera in inglese, la stessa che ha recitato Benedetto XVI e che gli americani sono soliti recitare per le vittime dell’11 settembre.