Vita Chiesa

PAPA A CASAL DEL MARMO; GRECO (CAPPELLANO): VOLEVA ABBRACCIARE TUTTI I RAGAZZI DETENUTI

“Papa Benedetto XVI non avvezzo alla gestualità voleva abbracciare tutti i ragazzi detenuti mentre parlava loro. Questo mi sembra significativo perché sottolinea il senso della visita e l’attenzione del Santo Padre per la situazione dei minori detenuti”. E’ quanto dice al Sir padre Gaetano Greco, cappellano dell’Istituto penitenziario di Casal del Marmo di Roma, dopo la visita di Benedetto XVI nell’Istituto per minori di Roma avvenuta ieri mattina, accompagnato dal card. Camillo Ruini, vicario per la diocesi di Roma. “La vita senza Dio – ha detto il pontefice ai giovani reclusi nel penitenziario romano commentando la parabola evangelica del figliol prodigo – non funziona, perché manca la luce, perché manca il senso di cosa significa essere uomo. I comandamenti – ha aggiunto – non sono un ostacolo alla libertà e alla bella vita, ma indicatori per trovare una vita piena. La disciplina allarga la vita e la fatica dà profondità alla vita e contribuisce a creare un mondo migliore”. Papa Ratzinger ha ricordato la visita d Giovanni Paolo II in questo istituto e l’impegno profuso dal card. Agostino Casaroli segretario di Stato di papa Wojtyla e cappellano dei giovani reclusi di Roma.

“Una cosa meravigliosa di cui non si hanno parole per descriverla”. E’ quanto vivevano ieri pomeriggio i cinquanta ragazzi reclusi nell’Istituto penitenziario minorile di Casal del Marmo di Roma dopo la visita di Papa Benedetto XVI”. In tutti – racconta il cappellano padre Greco, si “registrava una profonda commozione ma anche un senso di gratitudine per i momenti che hanno potuto vivere”. “Siamo rimasti di stucco – ha detto un ragazzo salutando il pontefice a nome di tutti – quando ci hanno detto che saresti venuto a trovarci. Abbiamo commesso tanti sbagli e sappiamo di dover pagare ma il prezzo e’ elevato: siamo costretti a stare chiusi qui dentro e soffriamo molto per questo, speriamo che tu ci capisci”.

“L’intensità di questa visita non può oggi – ha aggiunto il cappellano – lasciarci indifferenti. Tutti siamo chiamati a rispondere e a ripartire con un nuovo slancio e nuova linfa per un impegno concreto a fianco dei ragazzi. Quello che ci ha detto il pontefice e’ stato per tutti noi operatori, un grande scossone e un incentivo a fare meglio”. I giovani detenuti hanno letto gli auguri al Papa, che oggi festeggia il suo onomastico consegnandogli alcuni doni tra i quali una copia del giornalino “Garcon”, una scultura di legno raffigurante una mano aperta che tiene Gesù Bambino, e un giocattolo anch’esso di legno. Benedetto XVI ha ricambiato con cesti di dolciumi. Sir