“Equilibrare in modo nuovo le relazioni tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri affinché cessino i rapporti di assistenza a senso unico”. È la raccomandazione espressa dal Santo Padre, Giovanni Paolo II, nel messaggio indirizzato ieri a monsignor Fouad El-Hage, presidente di Caritas Internationalis’, in occasione della XVII assemblea generale dell’organismo, in corso a Roma dal 7 al 12 luglio. “Affinché la solidarietà diventi mondiale – spiega il Papa – occorre che essa tenga veramente conto di tutti i popoli delle diverse regioni del mondo. Questo esige ancora molti sforzi – aggiunge il Santo Padre – e soprattutto solide garanzie internazionali nei riguardi delle organizzazioni umanitarie, spesso tenute lontano, loro malgrado, dalle aree di conflitto, poiché non viene più garantita la loro sicurezza e non viene assicurato loro il diritto di dare assistenza alle persone”. Mondializzare la solidarietà’, tema dell’assemblea – alla quale prendono parte 400 delegati in rappresentanza di 161 organizzazioni, provenienti da 154 Paesi è una risposta diretta all’appello lanciato dal Papa nella lettera apostolica Novo Millennio Ineunte’. Nel messaggio il Pontefice sottolinea inoltre che “è importante ricordare che il volere la mondializzazione della solidarietà non richiede solo un adattamento alle nuove esigenze della situazione internazionale o alle modifiche dell’applicazione delle leggi di mercato, ma che costituisce soprattutto una risposta ai pressanti appelli del Vangelo di Cristo. Per noi cristiani, ma anche per tutti gli uomini, ciò richiede un autentico cammino spirituale, una conversione della mentalità”. Misna