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Palio, la Pantera beffa l’Aquila

La certezza di avere già in mano la vittoria ha punito l’Aquila e ha premiato la nemica storica, la Pantera che, dopo una rimonta silenziosa e non ostacolata, si è piazzata in prima posizione, con poco distacco dalla rivale, ad un metro appena dall’arrivo. Virginio Zedde, detto lo Zedde, il fantino dell’Aquila, su Ellery, una femmina di sei anni con un solo Palio corso, ha ceduto il passo sul finale. Sembrava non essersi nemmeno accorto che, alle spalle, Choci, un castrone di 8 anni anch’ esso con un solo Palio all’attivo, montato da Andrea Mari, detto Brio, stava rimontando. Era ormai certo della prima posizione, guadagnata fin dalla Mossa e mantenuta per quasi tre giri.

Una beffa, aggravata dalla storica inimicizia tra la Pantera e l’Aquila che certamente renderà difficili i rapporti tra il fantino Zedde ed i contradaioli per i quali correva, a digiuno di vittorie dal 3 luglio del ’92 quando vinse con in sella il mitico Andrea De Gortes, detto Aceto.

Alla partenza l’ordine vede in prima postazione la Torre, accanto l’Aquila, poi la Selva, l’Oca, il Drago, la Giraffa, il Leocorno, Valdimontone, la Pantera e l’ Istrice di rincorsa, cioé fuori dai canapi, con Zodiach montato da Trecciolino.

Dopo una Mossa celere, solo sette minuti ed una sola uscita dai canapi ordinata dal Mossiere, l’olimpionico Daniele Masala, al Verrocchio per la sesta volta, in uno scatto fulmineo che squarcia il silenzio della piazza, l’Aquila è subito in testa, seguita da Selva, Valdimontone, e Torre che, all’altezza di Fonteggia, rimonta andando in seconda posizione. Dietro il Leocorno.

L’Aquila è sempre in testa alla prima curva di San Martino, in notevole vantaggio sulle altre, mentre l’Oca dall’interno si porta in seconda posizione, ma sempre distanziata dall’Aquila. Seguono la Selva, la Torre, il Leocorno. La curva di San Martino, la più difficile e pericolosa della piazza, al primo giro, vede cadere i fantini di Valdimontone, della Torre e della Giraffa.

Intanto si arriva alla curva del Casato che vede sempre in testa l’Aquila, seguita dall’Oca e dalla Selva mentre cade il fantino del Leocorno. La rimonta della Pantera comincia qui, quando si porta in terza posizione superando la Selva.

Al secondo San Martino ed al secondo Casato l’Aquila è sempre in testa, inseguita dall’ Oca e dalla Pantera che, al bandierino, rimonta l’Oca iniziando ad inseguire la rivale. A pochi metri dall’arrivo, quando ormai il Palio sembrava meritatamente dell’Aquila, Andrea Mari, fantino senese di soli ventinove anni, con un guizzo, entra dall’interno e si porta in prima posizione, capovolgendo un risultato che sembrava già certo.

Mari, detto Brio, alza il nerbo in segno di vittoria ed i contradaioli della Pantera esultano riassaporando la vittoria dopo dodici anni. Choci, il castone che l’anno scorso aveva corso per l’Onda, è circondato da un tripudio di bandiere rosso-blu, i colori dell’ Aquila. Il Palio dedicato alla Madonna di Provenzano è finito; il rione di Stalloreggi incassa il suo ventiseiesimo ‘Cencio’, che quest’ anno è stato realizzato da Rita Rossella Ciarvi e Pia Bianciardi Venturini e che era dedicato ai seicento anni dalla nascita di Sano di Pietro. (Ansa)

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