Toscana
PALESTINA, UCCISIONE SCEICCO YASSIN CAUSA RABBIA E PAURA, IN MIGLIAIA AI FUNERALI
«Ho paura che abbiamo aperto una fase in cui molti moriranno»: così il ministro dell’interno d’Israele, Avraham Poraz, ha commentato l’uccisione del leader spirituale di Hamas, Ahmed Yassin, confermata in mattinata anche dall’esercito israeliano e costata la vita ad altre sei persone, due guardie del corpo e 4 passanti. «Lo sceicco Ahmed Yassin, capo dell’organizzazione terroristica Hamas, responsabile di numerosi attentati e della morte di molti cittadini israeliani e stranieri, è stato ucciso questa mattina in una operazione dell’esercito nel nord della Striscia di Gaza», si legge in un comunicato delle forze armate. Mentre la notizia della morte del leader di Hamas veniva diffusa dai minareti di Gaza e di altre città palestinesi, portando in strada manifestanti sin dalle prime luci del giorno, l’organizzazione fondamentalista islamica Hamas lanciava il suo grido di vendetta: “Sharon ha aperto le porte dell’inferno” hanno detto molti leader del movimento.
Intanto, in una nota, le brigate Ezzedin Al Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno affermato che “chi ha preso la decisione di assassinare lo sceicco Ahmad Yassin ha in realtà deciso di uccidere centinaia di israeliani. Tutti i musulmani nel mondo islamico avranno l’onore di partecipare alla risposta a questo crimine”.
Israele ha già proclamato lo Stato di massima allerta e tutti i valichi di transito con i territori palestinesi sono stati chiusi. Nel timore di attentati, la polizia presidia in forze le principali arterie israeliane. Unità anti-sommossa sono state messe in stato di allerta nel timore di dimostrazioni da parte della popolazione araba israeliana. Primi isolati episodi di tensione si sono già registrati: numerosi copi di mortaio sono stati sparati contro alcune delle colonie ebraiche di Gaza, una forte esplosione – probabilmente un razzo di fabbricazione artigianale Qassam – è stata udita nei pressi del valico di Erez, mentre centinaia di detenuti palestinesi hanno organizzato una sommossa nel campo di reclusione di Ketziot (Neghev) subito sedata dalle forze di sicurezza.
Al termine di una riunione urgente del governo palestinese, il leader dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat Yasser, e il primo ministro Abu Ala hanno condannato l’uccisione di Yassin. Arafat ha definito l’uccisione «un crimine barbaro» che ha «superato ogni limite»; Abu Ala da parte sua ha detto che ciò «spalanca la porta al caos» definendo quanto avvenuto «un grande crimine atroce e un atto codardo contro uno dei grandi dirigenti del popolo palestinese».