Chiusura dei valichi di confine e incursione di blindati israeliani: così è cominciata la giornata di Gaza dopo la temporanea riapertura ieri della frontiera che aveva consentito il passaggio di aiuti umanitari per gli abitanti della Striscia da oltre un anno chiusa in un assedio che molti osservatori hanno definito una punizione collettiva del popolo palestinese e causa di una grave crisi umanitaria. Questa mattina riferiscono diverse agenzie palestinesi come Maan e Imemc ma anche lo stesso quotidiano israeliano Haaretz, blindati di Tel Aviv sono entrati nei pressi della città di Rafah scortando due bulldozer poi utilizzati per abbattere alcune costruzioni; l’incursione, concordano le fonti nonostante una smentita di Tel Aviv che ha parlato di due colpi di mortaio senza vittime, non è andata in profondità ma è avvenuta all’interno della Striscia. Nelle stesse ore, l’ala militare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) hanno riferito fonti palestinesi ha scambiato colpi di arma da fuoco con pattuglie israeliane camuffate introdottesi nel quartiere al-Bura di Beit Hanoun. La chiusura dei valichi è stata invece ordinata poche ore fa dalle autorità di Tel Aviv ufficialmente in segno di rappresaglia per il lancio di alcuni razzi da Gaza. Incursioni dell’esercito israeliano sono state segnalate anche in Cisgiordania: in particolare, riferisce l’agenzia palestinese Maan, ad essere preso di mira è stato il campo profughi di al-Fawwar, nei pressi di Hebron, dove almeno 30 persone sono state portate via in manette; tra queste sicuramente un bambino di 13 anni di età. La stessa fonte ha riferito di incursioni anche nelle zone di Beit Furik, Betlemme, e Nahhalin con diverse persone arrestate.Misna