Toscana

PALESTINA, HAMAS E FATAH SI ACCORDANO PER FORMARE GOVERNO DI UNITÀ

Un governo di transizione e di unità: lo hanno concordato questa sera, un po’ a sorpresa, 14 diversi gruppi palestinesi in un vertice tenutosi al Cairo, al quale hanno partecipato tra gli altri Fatah, il movimento di cui fa parte il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, e Hamas. Raggiunto, almeno sulla carta, l’accordo che dovrebbe così portare alla fine di due anni di profonda spaccatura interna durante i quali Cisgiordania e Striscia di Gaza sono state rette da Abu Mazen, la prima, da Hamas la seconda. Il nuovo governo sarà frutto dell’opera di sei commissioni di lavoro che dal 10 marzo si riuniranno per affrontare una serie di questioni preliminari tra cui la ricostruzione delle istituzioni, l’organizzazione delle elezioni, la ricostituzione dei servizi di sicurezza su base professionale, la continuazione del processo di riconciliazione. “I comitati lavoreranno in maniera bilanciata attraverso varie riunioni per un periodo di tempo determinato” ha detto nel corso di una conferenza stampa Ahmad Qurei, capo della delegazione di Fatah. Confermando gli impegni presi, Mussa Abu Marzuq (Hamas) ha detto che sarà “l’Egitto ad affrontare il problema dei valichi con Israele, in particolare di quello di Rafah per il quale si cercherà di concludere un nuovo accordo”. Sul tipo di governo che si varerà il rappresentante del Fronte popolare di resistenza palestinese, Samir Ghusha, ha parlato di tre opzioni: “Un governo di unità nazionale, un governo con rappresentanti di ciascuna fazione e con personalità di rilievo, un governo di tecnici”. Su un ritrovato spirito di concordia si è espresso l’indipendente Mustafa Barghouti aggiungendo che “tutte le fazioni palestinesi affronteranno assieme qualunque aggressione israeliana”. Per superare eventuali disaccordi sarà istituita una sorta di ‘commissione superiore’ che avrà l’ultima parola; ne faranno parte esponenti egiziani, della Lega araba e di tutti i gruppi palestinesi. La svolta politica arriva a qualche giorno dalla Conferenza dei donatori per la ricostruzione della Striscia di Gaza che si terrà il 2 marzo sempre in Egitto, a Sharm el Sheikh; il vertice – cui parteciperanno diversi capi di stato, di governo e ministri degli Esteri – è stato convocato su iniziativa dell’Egitto per raccogliere fondi internazionali da destinare alla popolazione palestinese vittima di un’offensiva militare israeliana durata 22 giorni che ha causato tra gennaio e dicembre scorsi la morte di circa 1300 persone e il ferimento di altre 5000, in gran parte civili, oltre alla distruzione di migliaia di abitazioni e di infrastrutture.Misna