Toscana

PALESTINA, ELICOTTERI E BLINDATI DIVIDONO RAFAH DAL RESTO DI GAZA: 12 VITTIME PALESTINESI

In una massiccia operazione militare terrestre e aerea tuttora in corso – che sembra riguardare essenzialmente l’area del campo per rifugiati di Rafah, nella Striscia di Gaza – sono morti almeno 12 palestinesi e ne sono stati feriti alcune decine. A Rafah vivono 140.000 palestinesi che a questo punto appaiono completamente separati dal resto della Striscia. Dopo due raid con elicotteri e con mezzi blindati pesanti, secondo fonti mediche palestinesi che lo hanno riferito ad agenzie di stampa internazionali, gli israeliani avrebbero sparato anche sulle ambulanze che trasportavano i feriti. Diverse centinaia di palestinesi – per un totale di circa 2.000 in due giorni – hanno continuato a lasciare le loro abitazioni mentre viene annunciata – o forse è già in corso – la distruzione di altri edifici; l’organizzazione umanitaria ‘Amnesty International sostiene che dal 2001 sono state distrutte non meno di 3.000 case. Una convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza è stata chiesta dai Paesi arabi per discutere delle demolizioni. Da quando il presidente Ariel Sharon il mese scorso ha ottenuto anche l’appoggio americano al suo piano di ‘disimpegno unilaterale’ da Gaza – senza le trattative previste dal ‘tracciato di pace’ (cosiddetta roadmap) – la crisi mediorientale si è andata facendo sempre più tesa, violenta e cruenta. La ferma opposizione del partito Likud al piano di Sharon, la morte di 13 soldati israeliani a Gaza in pochi giorni e un’imponente manifestazione a favore del piano di Sharon sabato scorso a Tel Aviv sembrano aver costituito tutti, sia pur in modi diversi, ulteriori elementi di aggravamento della crisi. La continua demolizione delle case palestinesi sta ricevendo nel mondo, Stati Uniti inclusi, una condanna più o meno unanime, nonostante il tentativo di Tel Aviv di giustificarla con motivi di sicurezza.Misna