La voce della verità non sarà mai ridotta al silenzio. E non permetteremo che l’oscurità prenda il sopravvento sulla luce. Il suo lavoro non si fermerà con la sua morte, lo continueremo noi. Queste le parole anticipate al SIR – che pronuncerà tra poco mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad e vicepresidente della Conferenza episcopale pakistana, durante le esequie del ministro delle minoranze religiose Shahbaz Bhatti, assassinato mercoledì mattina. I funerali si svolgeranno a Kushphur (che significa città della gioia), il villaggio cattolico nella diocesi di Faisalabad dove Bhatti era nato. Stamattina la salma di Bhatti è stata esposta nella chiesa di Nostra Signora di Fatima, a Islamabad, dove Mons. Anthony Rufin, arcivescovo locale, ha celebrato una messa di suffragio, alla presenza dell’incaricato di affari della Nunziatura apostolica, mons. Josè Luis Dias-Marilbanca Sanchez (il nuovo Nunzio apostolico, mons. Edgar Peña Parra, non si è ancora insediato) e del primo ministro del Pakistan Yousuf Raza Gilani. Il funerale che non sarà una vera e propria messa vista la presenza di molti musulmani, di autorità civili e di leader di altre confessioni cristiane e di altre religioni – sarà presieduto da mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad (e concelebrato da tutti i vescovi pakistani e tre vescovi protestanti), ma l’omelia sarà pronunciata dal cugino di Bhatti, padre Emanuel Parvez, perché l’evento ha implicazioni politiche, precisa il vescovo. Bhatti si batteva per la verità, era un uomo molto buono, fortemente cattolico e credeva veramente nella possibilità di aiutare chiunque, anche attraverso il dialogo interreligioso, ricorda mons. Coutts. Porteremo avanti il suo lavoro. Ora non sappiamo ancora come, ma dopo i funerali ci incontreremo e decideremo cosa fare.Sir