Toscana
PAKISTAN, B RUCIATA UNA CHIESA NELLA PROVINCIA DEL PUNJAB
È ancora violenza, in Pakistan, contro i cristiani. Venerdì scorso, in un villaggio del Punjab, una folla di musulmani, dopo la preghiera nella moschea locale, ha dato fuoco a una chiesa. A scatenare la rabbia degli estremisti islamici stavolta è bastato il sentimento nato tra due giovani, un cristiano di vent’anni e una musulmana di 15. Il ragazzo, secondo le accuse della folla che due giorni fa si è armata di spranghe e mattoni e ha bruciato la chiesa del piccolo villaggio di Jaithikev, nella popolosa provincia del Punjab, avrebbe gettato in terra il Corano dell’amata. Gli assalitori hanno devastato anche due abitazioni adiacenti all’edificio di culto, utilizzato sia dai protestanti che dai cattolici. L’appello alla mobilitazione riferisce un comunicato della Commissione nazionale di Giustizia e pace, presieduto da padre Emmanuel Yousaf Mani e diffuso da Asianews è stato lanciato in moschea al termine della preghiera. Circa 35 le famiglie cristiane che hanno abbandonato le proprie abitazioni. Resta, infatti, alta la paura, dopo i fatti di Gojra, enclave cristiana del Pakistan, dove il primo agosto scorso sono state uccise 11 persone. E dall’inizio del 2009 informa Avvenire salgono a sette gli attacchi contro le minoranze religiose nel Paese (il 20 per cento della popolazione), sempre con il pretesto della legge anti-blasfemia. Venerdì, la polizia è intervenuta prima che la tensione salisse ulteriormente, allontanando gli estremisti dalle abitazioni cristiane e arrestando il padre del giovane cristiano preso di mira dagli assalitori. (Fonte: Radio Vaticana)