Il paesaggio toscano viene affidato da oggi a un nuovo strumento di governo del territorio che permetterà di tutelarlo con il necessario rigore, ma anche di valorizzarlo e innovarlo perché possa continuare sempre a rispecchiare l’identità della gente che nei secoli ha contribuito a realizzarlo e a trasformarlo. Così l’assessore regionale al governo del territorio ha sintetizzato in Consiglio regionale i contenuti del piano paesaggistico che è stato successivamente adottato dal consiglio.L’assessore ha spiegato come il piano, uno strumento di assoluta novità e avanguardia su scala nazionale, definirà tutto il complesso di azioni e di obiettivi che dovranno essere messe in atto dalle amministrazioni comunali per garantire una tutela attiva della propria identità paesaggistica. Il piano individua e descrive nella nostra regione ben 38 sistemi territoriali ciascuno dei quali ha caratteristiche storiche, culturali, sociali irripetibili: a questi sistemi, alle loro caratteristiche storiche, culturali, naturali, estetiche dovranno conformarsi i piani comunali: il tutto, ha spiegato l’assessore, nella consapevolezza che il paesaggio è espressione di una costante interazione dell’ambiente con l’uomo; il piano sarà dunque uno strumento aperto che dovrà registrare e accompagnare in maniera dinamica una società che cambia e cambiando modifica anche il suo paesaggio.La tappa in Consiglio è stata l’epilogo di un complesso e partecipa to cammino di formazione cui hanno partecipato amministrazioni, esperti, cittadini; ognuno ha concorso a vario titolo al varo di uno strumento di governo del territorio che per la prima volta interviene in maniera sistematica sul ‘bene paesaggio, un bene di inestimabile valore per la nostra regione. Non a caso i principi cardine su cui si basa il Piano sono quelli della Convenzione europea del paesaggio sottoscritta a Firenze nel 2000 da 26 Paesi europei: secondo quel trattato il paesaggio non deve essere concepito come un elemento naturale immutabile, ma un bene dinamico, relazionato all’azione dell’uomo, un bene quindi che è frutto della percezione della popolazione e della sua esperienza sociale e culturale. E’ uno strumento di governo del territorio che opererà nell’ambito del Piano di indirizzo territoriale (Pit) disciplinando la normativa paesaggistica per tutto il territorio.Il piano prende le mosse da un’Intesa firmata nel febbraio 2007 tra il Ministero dei beni culturali e la Regione, che ho sottoscritto l’impegno di definirlo in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio e sulla base dei principi previsti dalla Convenzione europea del paesaggio.Dal momento della entrata in vigore del piano (prevista entro il 2009) le amministrazioni locali dovranno adeguare i propri strumenti urbanistici alle previsioni del piano paesaggistico. Le previsioni dei piani comunali che risulteranno in contrasto con i contenuti del piano dovranno essere riviste e conformate: il procedimento previsto dal piano, pur snellendo le procedure, non attenuerà infatti il rigore del controllo dei fenomeni paesaggistici.L’adeguamento ex ante degli strumenti urbanistici al piano paesaggistico sostituirà gran parte delle autorizzazioni da richiedere alle Soprintendenze: si calcolano in circa 20mila i piccoli atti autorizzativi in un anno che non serviranno più grazie all’entrata in vigore del piano paesaggistico. Un guadagno in termini di efficienza, e naturalmente di tempi: per questi atti mediamente a un cittadino occorrevano sino a 120 giorni di attesa.Il Piano individua in Toscana 38 sistemi paesaggistici che corrispondono ad altrettanti territori. In ciascuno di questi l’identità del paesaggio è data dalla percezione condivisa di valori naturalistici, storico-culturali, e estetici. Per ciascuno di queste ambiti il piano indica obiettivi di qualità da raggiungere e azioni prioritarie da perseguire. Il piano paesaggistico entra inoltre in relazione con altri strumenti pianificatori legati alle attività produttive, al territorio, all’ambiente. E’ il caso delle politiche energetiche: il piano prevede una serie di prescrizioni per la politica energetica regionale individuando le ragioni del paesaggio nella formulazione e nella messa in opera delle politiche settoriali in materia di energia, e infrastrutture. Se guardiamo, per esempio, agli interventi di energia alternativa (eolico o fotovoltaico), in virtù del piano paesaggistico questi si inseriranno così in un contesto normativo più certo e chiaro e ciò permetterà di valutare da subito la realizzabilità o meno di interventi in determinate aree del territorio. Dopo il passaggio in Consiglio regionale per l’adozione il piano verrà pubblicato e per 60 giorni potrà essere osservato dai cittadini che potranno ancora suggerire modifiche e miglioramenti (presso il sito del garante della comunicazione www.regione.toscana.it/diritti/difesadelcittadino/garante_pit è sempre aperto uno specifico webforum.)Successivamente il piano sarà oggetto di un nuovo accordo tra Regione e Ministero dei beni culturali e quindi di un nuovo passaggio in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Entro il 2009 il piano sarà operativo.(cs-Massimo Orlandi)