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Padre Pio, una devozione che si credeva persa
Questo irrompere nei nostri schemi logici d’una voce d’altri tempi a ricordarci di cosa è fatta la vera santità, è certamente molto rischioso, ma la fede e tutto ciò che vi è connesso è sempre un rischio. Sui miracoli si costruiscono i migliori affari: la storia non è avara d’esempi. Tuttavia ciò che è pericoloso non è da eliminare, bisogna invece farne buon uso.
È evidente che questa figura può ridare spazio a un tipo di religiosità passata, materialistica, superstiziosa e paganeggiante, che accentua l’aspetto del miracolo come super terapia. Anche nel Vangelo ci sono i Pastori e i Magi che visitano Cristo solo per onorarlo, senza chiedere alcun favore materiale, e ci sono coloro che lo volevano far re, perché ogni giorno moltiplicasse loro pane e pesci. La gente si aspetta dalla vita la salute e i beni, ma nell’intimo non è così ottusa da pretenderli dai Santi. Sa ognuno che la malattia, il male e la povertà sono cose ben difficili da accettare e mettere d’accordo con la fede, la bontà divina e il dono della vita.
Il Santo è colui che fa incontrare Cristo a chi non lo conosce, o ne rivela il volto a chi lo conosce sfigurato. Al di là dei miracoli e di altri aspetti discutibili che la fama addensa e addenserà su questa figura, c’è un altro elemento caratteristico del frate francescano: la capacità di conoscere il cuore dell’uomo, d’individuare subito il tormento e il peccato, avviandolo al pentimento, al perdono e alla pace.