Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Padre Betti è cardinale. In lacrime davanti al Papa.

La berretta rossa come «segno della dignità del cardinalato», a significare «che dovete comportarvi con fortezza, fino all’effusione del sangue». Sotto le volte dorate della basilica di San Pietro è risuonata, nelle parole di Benedetto XVI, la solenne formula di creazione, tramite l’imposizione della berretta cardinalizia, di 23 nuovi porporati. Fra loro padre Umberto Betti, il francescano di 85 anni, nato a Pieve Santo Stefano e oggi appartenente alla comunità del convento di Fiesole. Quando si è inginocchiato davanti al Papa, durante il concistoro ordinario pubblico di sabato scorso, padre Betti si è commosso. Le lacrime hanno rigato il suo volto mentre ha ricevuto la berretta e l’abbraccio del Papa. Inoltre ha pianto anche quando i cardinali di vecchie e nuova nomina sono andati a scambiare con lui, che non può muoversi, l’abbraccio della pace. Il giorno successivo il Santo Padre ha concelebrato la S.Messa con i nuovi porporati ai quali ha consegnato l’anello cardinalizio, segno «di salda comunione con la sede di Pietro». Benedetto XVI ha assegna a padre Betti il titolo della diaconia dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia. Ex rettore della Pontificia Università Lateranense, il neo cardinale ha partecipato al Concilio Vaticano II sia come consultore della commissione teologica preparatoria, sia come perito dell’arcivescovo di Firenze, Ermenegildo Florit, collaborando all’elaborazione delle due costituzioni dogmatiche «Lumen gentium» e «Dei Verbum». Domenica 9 dicembre, alle 15.30, nella cattedrale di Fiesole verrà celebrata una S.Messa per salutare il cardinal Betti. La celebrazione a cui parteciperà monsignor Bassetti sarà presieduta dal cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il clero.