Un invito “all’umanità nel suo insieme” a riconsiderare la proposta della non violenza e creare, a livello internazionale, “un sistema articolato di autorità non autoritarie” che contribuisca a riportare nel mondo la pace. Questo il pensiero di mons. Loris Capovilla, già segretario di Giovanni XXIII e di mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e pace, che interverranno domani a Bergamo al convegno organizzato dalla Caritas italiana su l’enciclica di Giovanni XXIII “Pacem in terris: impegno permanente. Le comunità cristiane protagoniste di segni e gesti di pace”. L’enciclica “Pacem in terris” ricorda mons. Capovilla anticipando al Sir alcuni contenuti “fu il dono di Pasqua” che Papa Giovanni fece ai fedeli nel 1963. “Voler fare i furbi con la guerra, abbandonare agli specialisti esitanti o rischiosi della politica i problemi che essa pone, erigere tra il popolo e la sfera dei responsabili una barriera di paura, di timidezza e di disimpegno – aggiunge -, equivarrebbe a dare le dimissioni dalla vocazione cristiana”. Mons. Crepaldi, da parte sua, propone di creare, a livello internazionale, “un sistema di autorità diffuso, articolato e partecipato” con “i diversi livelli di autorità locale, regionale, statale, continentale e mondiale, che si aiutano reciprocamente ad assolvere il loro compito senza sovrapposizioni che indeboliscono anziché rafforzare l’autorità”.Sir