Europa

Pace: Sant’Egidio, 1.000 studenti di 13 Paesi europei a Berlino dal 27 al 29 agosto

Un evento europeo per la pace molto sentito, in un tempo segnato da guerre terribili, come quelle a Gaza e in Ucraina, sottolinea la Comunità fondata da Andrea Riccardi

“A Global Friendship for a Future of Peace”. Con questo sogno 1.000 giovani, studenti delle scuole superiori e universitari, di 13 Paesi europei si daranno appuntamento dal 27 al 29 agosto a Berlino per l’Incontro internazionale dei Giovani per la pace, il movimento legato alla Comunità di Sant’Egidio, che è impegnato, ogni giorno, nelle periferie con i bambini in difficoltà, i senza dimora, gli anziani soli, e ha promosso, nei mesi estivi, vacanze solidali con i rifugiati nei campi della Grecia e di Cipro.

Un evento europeo per la pace molto sentito, in un tempo segnato da guerre terribili, come quelle a Gaza e in Ucraina, sottolinea la Comunità fondata da Andrea Riccardi. E proprio dall’Ucraina – dove Sant’Egidio continua a sostenere la popolazione con distribuzioni di generi alimentari, spedizioni di materiale sanitario e ha aperto centri educativi per bambini e adolescenti, anche grazie al supporto di tanti rifugiati che si sono uniti alla Comunità nelle sue iniziative umanitarie – arriveranno nella capitale tedesca un centinaio di ragazze e ragazzi provenienti da Kiev, Leopoli, Ivano-Frankivsk e Kharkiv.

Insieme ai loro coetanei di altri Paesi europei, daranno voce alle “speranze della loro generazione” e si confronteranno su diversi temi – ecologia, migrazioni, povertà – per diffondere una cultura della pace e della solidarietà in una città, dove 35 anni fa un muro è caduto: un esempio della forza della democrazia, del dialogo e della ricerca di vie pacifiche di cambiamento, ma anche un grande segno di speranza per il futuro.

Mercoledì 28 agosto, al mattino, i giovani parteciperanno a un’assemblea con Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, intitolata “Nell’amicizia c’è la vittoria”, e nel pomeriggio si raduneranno nei pressi della Porta di Brandeburgo per un momento di commemorazione al Memoriale delle vittime Sinti e Rom del nazionalsocialismo, per rinnovare il loro impegno a “contrastare ogni forma di violenza e razzismo”.