Firenze

Otto per mille, una firma che serve: incontro a Spazio Reale

Sabato 18 maggio appuntamento per conoscere i progetti e le destinazioni dei fondi

Sabato 18 maggio dalle 10 alle 12 presso Spazio Reale a Campi Bisenzio si svolgerà «Una firma per unire 2024», incontro di presentazione dei progetti che l’arcidiocesi di Firenze ha messo e metterà in campo grazie all’8Xmille e di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica.
Il progetto coinvolge 70 parrocchie della nostra arcidiocesi che ci aiuteranno a sensibilizzare i fedeli alla destinazione delle firme dell’8Xmille alla Chiesa cattolica. È sorprendente, analizzando i dati, che il 45% dei praticanti non firmi per la Chiesa cattolica, e questo forse perché non riusciamo a veicolare i nostri intenti e forse anche perché abbiano dei concorrenti che bombardano i cittadini sul 5Xmille, che spesso è confuso con l‘8Xmille. In realtà uno non esclude l’altro. Non tutti sanno che anche chi non è obbligato alla dichiarazione dei redditi, circa 10 milioni di persone in Italia, può comunque firmare per Chiesa cattolica.
Dopo poco più di un anno dall’incarico per il «Sovvenire», datomi dal cardinale Betori, ho incontrato le comunità parrocchiali dell’arcidiocesi, i fedeli, i parroci, gli animatori degli oratori, i catechisti nonché varie associazioni. Ho potuto verificare e toccare con mano quanto la nostra arcidiocesi ha fatto e continua a fare per gli ultimi con le poche risorse di cui dispone.
Ricordo sempre dovunque sono stato invitato, che la firma per la Chiesa cattolica si azzera ogni anno e ogni anno chiediamo una «conferma» della nostra azione pastorale. Ogni anno destiniamo ad associazioni del terzo settore, alla Caritas, al mantenimento delle opere d’arte, alla manutenzione deli nostri luoghi di culto contributi che ci rendiamo conto non essere mai sufficienti ma danno fiato a tante iniziative. Fra queste mi viene in mente l’ultima associazione che ho visitato: il Progetto Villa Lorenzi a Careggi che con la sua opera è vicino ai ragazzi in difficoltà e alle loro famiglie, e li aiuta ad attrezzarsi con competenze e strumenti utili ad affrontare i problemi che inevitabilmente pone la crescita dei figli, con servizi educativi per la prevenzione e riabilitazione del disagio giovanile e delle dipendenze. Senza il contributo dell’8Xmille, seppur non esaustivo, sarebbe difficoltoso andare avanti. Pensiamo anche ai sacerdoti che prestano servizi di cappellania negli ospedali, nelle rsa insieme a tanti diaconi, ai sacerdoti che tutte le mattine sono disponibili per le confessioni in cattedrale. Pensiamo ai diaconi fiorentini che prestano il loro ministero gratuito anche ai cimiteri di Soffiano, alle Cappelle del Commiato, senza dimenticare il carcere di Sollicciano, ai sacerdoti che hanno dato vita a realtà come la Madonnina del Grappa. L’elenco sarebbe lungo.
L’attività pastorale della nostra arcidiocesi con alla guida il cardinale Betori è stata intensa e fruttuosa, ben 5 presbiteri sono stati scelti per guidare diocesi importanti: mons. Claudio Maniago arcivescovo di Catanzaro, padre Giovanni Roncari vescovo di Grosseto e di Pitigliano, mons. Stefano Manetti vescovo di Fiesole, mons. Andrea Bellandi arcivescovo di Salerno, mons. Giovanni Paccosi vescovo di S. Miniato. A questi si aggiunge don Gherardo Gambelli che il 24 giugno sarà ordinato arcivescovo e inizierà il suo ministero pastorale nell’arcidiocesi di Firenze.
Se si guarda e osserva attentamente, tutto questo si è potuto realizzare anche attraverso le firme per l’8Xmille, che direttamente e indirettamente hanno aiutato le organizzazioni della nostra arcidiocesi.
Per realizzare tutti i progetti e le attività che abbiamo in mente, abbiamo bisogno anche dei dipendenti della curia fiorentina, dei direttori degli uffici, dei delegati arcivescovili e degli incaricati. Tutti servizi preziosi che senza il contributo dell’8Xmille dei fedeli non sarebbe possibile.
Il Papa ci chiede sempre una chiesa povera e «ospedale da campo», ma anche il povero e l’ospedale hanno bisogno di aiuto. La Chiesa fiorentina da sempre si è posta come ospedale da campo, basta osservare le tantissime attività che sono state messe in opera nel tempo e che abbiamo appena accennato. Questo vuol dire firmare per la Chiesa Cattolica.
Sono contento quale incaricato per il sostegno economico alla Chiesa constatare che il nuovo arcivescovo non troverà un deserto, ma un giardino da innaffiare e coltivare, ma lo sa bene essendo lui un presbitero della nostra Chiesa fiorentina.
Alessandro Cuzzola
Incaricato diocesano per la promozione
del sostegno economico alla Chiesa