La lettera dell’episcopato italiano nasce con lo scopo di riproporre ai fedeli e a tutta l’opinione pubblica italiana il documento Sovvenire alle necessità della Chiesa’ con il quale 20 anni fa i vescovi italiani avviarono la riforma del sostegno economico alla Chiesa di natura concordataria. La precisazione è di Paolo Mascarino, del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica in risposta a notizie apparse oggi su alcuni organi di informazione, secondo le quali i vescovi italiani starebbero per pubblicare una lettera per rispondere ad una diminuzione in percentuale delle firme per la destinazione dell’8 per mille, secondo le anticipazioni sui dati delle scelte 2006. In occasione del ventennale del documento Sovvenire alle necessità della Chiesa, dunque, i vescovi italiani hanno voluto riproporre con una lettera di accompagnamento il testo del 1988. Questa lettera dunque non è stata studiata per rispondere a questi dati sull’8 per mille, ma la sua genesi è stata avviata quasi due anni fa da un gruppo di lavoro che alla fine ha portato un documento all’approvazione dei vescovi nel maggio del 2008. La lettera dell’episcopato italiano sarà resa pubblica il prossimo mese, anticipa Mascarino, il quale precisa che essa non serve a chiamare all’appello i cattolici alla firma dell’8 per mille. Si tratta, piuttosto, di riproporre i valori di base, civili e teologici, della riforma di sostegno economico alla Chiesa a vent’anni dal documento originale.Una lettera, ribadisce Mascarino, di natura assolutamente pastorale, in cui i vescovi ringraziano gli italiani per quanto hanno fatto in questi vent’anni, dall’avvio della riforma. C’è una seconda notizia da chiarire rispetto a quanto pubblicato oggi da alcuni organi d’informazione e cioè quella che fa riferimento al calo delle firme dell’8 per mille (sempre in riferimento alle scelte dell’8 per mille espresse dai contribuenti nell’anno 2006). Un numero superiore di italiani ha scelto di firmare per la Chiesa cattolica, c’è stata quindi una crescita in valore assoluto precisa Mascarino -. Il fatto che in percentuale cali il numero delle firme significa che è cresciuto qualcun altro di più che proporzionalmente alla Chiesa cattolica. In questo caso, prosegue Mascarino, a crescere è lo Stato italiano, una delle sette destinazioni possibili dell’8 per mille. In effetti, nel 2006 il numero di contribuenti che hanno firmato per l’8 per mille è passato da 16,8 milioni a 17,5 milioni, quindi ci sono 800mila firme in più. Di queste 800mila firme in più, lo Stato ne ha prese la gran parte: questo in percentuale ha portato le scelte per lo Stato dal 7,6 all’11%. Se lo Stato cresce in termini di quota, la Chiesa si abbassa perché è cresciuta meno che proporzionalmente dello Stato, ma l’importante è che sono cresciute le firme per la Chiesa.Da questo punto di vista, precisa Mascarino, accogliamo con favore questo fenomeno: in primo luogo il fatto che partecipino 17,5 milioni di persone alla firma dell’8 per mille rafforza la natura democratica dello strumento; in secondo luogo siamo contenti che lo Stato torni al suo livello fisiologico dell’11% di scelte, livello che storicamente ha avuto negli anni (11-12%). Non siamo preoccupati conclude Mascarino -, non abbiamo pensato di aumentare le campagne promozionali, non investiremo di più, investiamo sempre la stessa cifra. I dati, quindi, non sono preoccupanti perché le scelte della Chiesa crescono in valore assoluto.Sir