Vita Chiesa
ORTODOSSI: PRIMATI DI TUTTO IL MONDO AL FANAR DI ISTANBUL PER ANNO PAOLINO; PRESENTE ANCHE DELEGAZIONE CATTOLICA
Inizia oggi nella Chiesa patriarcale di San Giorgio al Fanr di Istanbul l’incontro dei primati delle Chiese ortodosse nel mondo invitati dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I per celebrare insieme l’anno paolino. Partecipano alla Assemblea i più importanti Patriarchi del mondo ortodosso: Theodoro di Alessandria (Egitto), Ignazio di Antiochia (Damasco, Siria), Theophilos di Gerusalemme, l’arcivescovo di Cipro Chrysostomos, il Patriarca Girolamo di Atene e di tutta la Grecia, Anastasios di Tirana e di tutta l’Albania, Christoforo della Repubblica Ceca e Slovacchia, Leone di Finlandia, e il metropolita Stephane di Tallinn e tutta l’Estonia. Nella lista dei partecipanti figura anche il Patriarca Alessio II di Mosca e di tutta la Russia, nonostante le divergenze che ci sono state con il patriarcato ecumenico a proposito della Chiesa ortodossa di Estonia (la cui autonomia è riconosciuta da Costantinopoli ma non da Mosca). All’anno paolino celebrato al Fanar parteciperanno anche le Chiese di Serbia, Romania, Bulgaria, la Georgia e la Polonia con delegazioni di vescovi. Dopo la conclusione dei lavori assembleari si legge in un comunicato diffuso dal Patriarcato di Costantinopoli – i primati delle Chiese Ortodosse invieranno un messaggio che verrà letto domenica 12 ottobre nel corso della divina liturgia che celebreranno tutti insieme nella Chiesa Patriarcale di San Giorgio presieduta da Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo. Come parte dei festeggiamenti dell’anno dedicato all’apostolo Paolo, si terrà in contemporanea e sempre al Fanar un simposio internazionale al quale partecipano oltre ai primati e alle delegazioni delle Chiese ortodosse, anche esperti e teologi provenienti da tutto il mondo. La sera del 12 ottobre avrà inizio un pellegrinaggio – con un aereo appositamente noleggiato – nelle diverse città che l’apostolo Paolo ha visitato: da Efeso a Rodi e Creta. Il 16 ottobre, la sessione di chiusura del Simposio Internazionale si terrà a Heraklion (Creta).
E’ un altro passo importante nel cammino ecumenico. Oltre alla presenza dei principali patriarchi del mondo ortodosso, infatti, è stata invitata anche una rappresentanza cattolica formata, tra gli altri, dal card. Andrea Lanza Cordero di Montezemolo, arciprete della basilica papale di San Paolo fuori le Mura, del nunzio ad Ankara, mons. Antonio Lucibello. E’ quanto ha dichiarato al Sir mons. Luigi Padovese, presidente della Conferenza episcopale della Turchia commentando il simposio dei primati delle Chiese ortodosse nel mondo che si apre oggi a Istanbul per celebrare l’Anno paolino. E’ un segno positivo nel nome dell’apostolo Paolo spiega mons. Padovese, che fa parte della delegazione cattolica non andiamo infatti come singoli ma come rappresentanti di una Chiesa sorella. In ambito ecumenico, in Turchia, stiamo passando da una cordialità formale ad una di contenuti. Significativo è il fatto che alla nostra apertura dell’Anno paolino erano presenti con Bartolomeo I molti altri rappresentanti ortodossi. Questo invito ricambiato ora dal Patriarcato assume una valenza notevole nel prosieguo delle relazioni e del dialogo. Le Chiese cristiane in Turchia vivono gli stessi problemi e questo ci unisce in modo particolare.
Secondo il presidente dei vescovi turchi la presenza a Istanbul del patriarca di Mosca Alessio II, nonostante alcune divergenze con il Patriarcato ecumenico, rappresenta un riavvicinamento delle chiese ortodosse che potrà avere benefici influssi sul dialogo teologico cattolico-ortodosso. Su un possibile viaggio in Russia del Papa, il presule si è detto molto ottimista. Circa l’andamento dell’Anno paolino mons. Padovese è felice per l’afflusso dei pellegrini anche se, ha ammesso, per l’annosa questione della chiesa a Tarso non si registra per il momento nessuna novità. La scorsa settimana abbiamo avuto il pellegrinaggio di una delegazione di vescovi dalla Germania. Questa visita è stata molto seguita dai media tedeschi che hanno enfatizzato anche l’opportunità che tutti i cristiani in Turchia possano avere un luogo di culto permanente, e non solo per l’Anno paolino, a Tarso. Ultimamente il sindaco di Colonia ha indirizzato al premier turco Erdogan una lettera in cui, in maniera ferma ma cordiale, gli ricordava gli impegni assunti durante un suo viaggio a Colonia quando dichiarò pubblicamente che se i cristiani avessero chiesto un luogo di culto a Tarso avrebbe fatto il possibile, anche contro l’opposizione, per ottenerlo. Stiamo aspettando conclude – che queste parole trovino realizzazione.