L’obbligo di salvaguardare l’unità della Chiesa ortodossa, la fede dei nostri Padri, risolvendo qualsiasi problema che si propone di volta in volta nelle relazioni tra noi, con uno spirito di amore e di pace. E’ uno degli impegni sottoscritti dai Primati delle Chiese ortodosse nel messaggio che è stato letto solennemente ieri nel corso della divina liturgia celebrata nella Chiesa Patriarcale di San Giorgio al Fanar. Il messaggio suggella così la conclusione di un incontro dei Patriarchi ortodossi promosso dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I per celebrare l’anno paolino. A firmare il messaggio sono i maggiori patriarchi delle Chiese ortodosse nel mondo, tra cui Alessio II di Mosca, Anastasios di Tirana, Teodoro di Alessandria, Ignazio di Antiochia, Geronimo di Atene. Il testo pronunciato ieri tocca vari argomenti: la responsabilità dei cristiani per i problemi dell’umanità e del mondo; la tendenza di allontanare la religione dalla vita sociale; il progresso scientifico; il sostegno alla famiglia e al matrimonio in crisi; i giovani. Il messaggio giunge in un momento particolarmente difficile per le relazioni intra-ortodosse, in particolare tra i Patriarcati di Costantinopoli e Mosca. Per questo particolarmente significativo è il passaggio in cui si afferma che l’annuncio del messaggio evangelico presuppone il superamento dei conflitti interni alla Chiesa ortodossa attraverso la rinuncia degli estremismi nazionalistici, etnici e ideologici del passato. Solo in questo modo la parola dell’Ortodossia potrà avere un impatto sul mondo contemporaneo. Nel messaggio i Patriarchi affermano anche il desiderio per la rapida guarigione di ogni anomalia canonica che è emersa dalle circostanze storiche e pastorali, come ad esempio nella cosiddetta diaspora ortodossa, al fine di superare ogni possibile influenza che è estranea alla ecclesiologia ortodossa. In questo senso accogliamo con favore la proposta del Patriarcato Ecumenico di convocare una Consultazione Panortodossa entro il prossimo anno 2009.Sir