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OPERA LA PIRA: ‘PACE E DIALOGO’, L’IMPEGNO DEI GIOVANI ITALIANI, RUSSI, ISRAELIANI E PALESTINESI

Costruire un futuro di pace, “guardando anche al passato” ma “superando le difficoltà con il perdono e riconoscendo” ciascuno “le proprie responsabilità”. Un futuro basato su “profonde relazioni umane” e dove il dialogo “tra persone, anche di culture e fedi diverse” sia il “fondamento di ogni società civile”. E’ quanto hanno ribadito giovani italiani, russi, palestinesi e israeliani, nel documento conclusivo approvato al termine del campo internazionale che l’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira” ha organizzato al Villaggio La Vela di Castiglion della Pescaia dall’8 al 17 agosto.

Un appuntamento diventato ormai tradizionale all’interno dell’attività educativa dell’Opera, che ha visto la consueta partecipazione dei giovani studenti dell’università per diplomatici “Mgimo” di Mosca (guidati dal vice rettore e da un’insegnante) e del gruppo di giovani russo-ortodossi di San Pietroburgo, ma che quest’anno si è arricchito anche della presenza di quattro israeliani e di dieci palestinesi provenienti in particolare da Betlemme, Jenin ed Hebron. Giovani appartenenti a fedi diverse (cristiani – sia cattolici che ortodossi -, musulmani ed ebrei), “uniti dalla comune discendenza della famiglia di Abramo”, che hanno vissuto un’esperienza forte di “condivisione e d’incontro, tra culture, popoli e religioni diverse” e che hanno dimostrato come il dialogo – tema centrale di questo “campo” – sia possibile e fecondo anche tra persone provenienti da gravi situazioni di conflitto, come la Terra Santa. Sei di questi giovani, tra l’altro, sono studenti di medicina e sono stati scelti dalle loro università anche in vista di possibili collaborazioni in azioni umanitarie.

Il documento conclusivo, frutto del lavoro di gruppo e di un’ampia discussione e redatto sia in italiano che in inglese, elenca una serie di punti fermi, sui quali si è registrata la convergenza di tutti, come il “riconoscimento dei diritti umani e civili di tutte le persone in accordo con il diritto internazionale” o il “rifiuto dell’uso della violenza per la risoluzione dei conflitti”, e una serie di impegni per costruire dal basso autentici rapporti umani basati sul dialogo, l’incontro e il perdono, mettendo così a frutto l’esperienza del campo internazionale alla “Vela” negli ambiti di vita, sia universitari che lavorativi.

Nei dieci giorni del campo, caratterizzato soprattutto dall’esperienza di vita comunitaria, vi sono stati anche tre incontri assembleari di approfondimento del tema, il primo con il prof. Mario Primicerio, presidente della Fondazione “La Pira” ed ex sindaco di Firenze, che ha illustrato la figura di Giorgio La Pira come “uomo costruttore di pace”. Il secondo, sul “dialogo come metodo di convivenza”, ha visto la presenza di Massimo Toschi, consulente della Giunta regionale toscana per i problemi internazionali e la cooperazione, di Alì Rashid, portavoce in Italia dell’Autorità nazionale palestinese, e della prof. Tatiana Zonova, docente di diritto internazionale all’Università “Mgimo” di Mosca. Al terzo incontro, incentrato sul “contributo delle religioni alla pace” , sono intervenuti l’imam della comunità islamica fiorentina, Izzedin Eldir, il russo-ortodosso padre Mercurio Gorbov, il teologo cattolico mons. Giordano Frosini e la presidente dell’Amicizia ebraico-cristiana Manuela Paggi Sadun. I giovani hanno anche ricevuto la visita del vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, mons. Rodolfo Cetoloni, che è incaricato dalla Conferenza episcopale toscana per la cooperazione con la Terra Santa, e dell’arcivescovo di Firenze, il card. Ennio Antonelli.

Pace e dialogo. Il documento del Campo internazionale La Vela 2004

La testimonianza di Idan Ben-Orin, un giovane israeliano, che si avvale della traduzione del palestinese Asem Khalil, durante l’incontro sul dialogo. Al tavolo, da sinistra, Alì Rashid, portavoce dell’Anp in Italia, Massimo Toschi, consulente della Regione Toscana per la pace e la cooperazione e Tatiana Zonova, docente di diritto all’università Mgimo di Mosca