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ONU-PALESTINA: APPELLO PER IL DIRITTO ALL’ACQUA E IL RICONOSCIMENTO COME STATO

Un appello al governo italiano e ai governi europei per il diritto all’acqua nei Territori occupati palestinesi e per il riconoscimento, da parte dell’Onu, dello Stato di Palestina come 194° Paese membro della comunità internazionale: è contenuto nell’appello stilato dai partecipanti alla Carovana per il diritto all’acqua, che dal 10 al 17 settembre è stata nei Territori occupati palestinesi per verificare i problemi di accesso all’acqua e le violazioni in tal senso. E’ prevista per oggi, nella sede dell’Onu a New York, la richiesta ufficiale di riconoscimento da parte del presidente palestinese Abu Mazen.Tra i promotori dell’appello, intitolato “Contro il muro dell’acqua”, il Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’acqua, Cevi, Comunità di Sant’Angelo, Pax Christi, Associazione per la pace, Cospe, Gvc e numerose organizzazioni locali. Nei Territori occupati palestinesi, dalla Valle del Giordano a Tulkarem, da Jenin a Hebron, si è appurato che la gestione dell’acqua è tutt’ora sottoposta agli ordini militari del 1967, che “negano il diritto all’acqua del popolo palestinese limitando e di fatto impedendo la costruzione di nuovi pozzi o la riabilitazione di quelli esistenti; la costruzione di reti idriche e di impianti di trattamento delle acque reflue; la gestione complessiva delle risorse idriche da parte dell’Autorità Palestinese dell’Acqua”.Anche la costruzione del Muro, prosegue l’appello, “ha sradicato migliaia di alberi, confiscato e praticamente annesso terre fertili, pozzi e falde acquifere”. “Con continue ordinanze militari – denunciano le organizzazioni – Israele sottrae le terre più fertili e ricche d’acqua alle popolazioni palestinesi, compresa quella beduina, cercando di far abbandonare la terra ai palestinesi, come i partecipanti alla carovana hanno visto nella Valle del Giordano e a Sud di Hebron”. I promotori dell’iniziativa chiedono dunque ai presidenti e premier dei Paesi membri dell’Ue, in particolare al presidente italiano, di “sostenere la proposta di risoluzione per il riconoscimento dello Stato Palestinese presso l’Assemblea delle Nazioni Unite e presso il Consiglio di Sicurezza, auspicando che i membri con diritto di veto di tale organismo non lo esercitino; esercitare una pressione sul governo israeliano e sulla comunità internazionale affinché venga garantito il diritto all’acqua al popolo palestinese e cessino immediatamente le violazioni al diritto internazionale e l’occupazione militare”.

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